Il Venerdì Santo possiamo liberare 33 anime dal Purgatorio, ogni venerdì possiamo liberarne 5

Ti adoro o Croce Santa

Ti adoro, o Croce Santa, che fosti ornata del Cor­po Sacratissimo del mio Signore, coperta e tinta del suo Preziosissimo Sangue. Ti adoro, mio Dio, posto in croce per me. Ti adoro, o Croce Santa, per amore di Colui che è il mio Signore. Amen.

(Recitata 33 volte il Venerdì Santo, libera 33 Anime del Purgatorio. Recitata 50 volte ogni venerdì, ne libera 5)

Venne confermata dai Papi Adriano VI, Gregorio XIII e Paolo VI).

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Uniamoci a Gesù nel Getsemani: l’Ora Santa

L’ora Santa

L’Ora santa è un’ora di preghiera da farsi possibilmente dalle 23.00 alle 24.00 del giovedì, in special modo del Giovedì Santo, in cui si medita e si contempla l’agonia di Gesù nell’orto degli ulivi. Il Salvatore Gesù si degnò dettare, per così dire, il metodo dell’Ora santa a Santa Margherita Maria Alacoque. Ascoltiamo il primo consiglio che le diede: “Egli mi disse che tutte le notti dal giovedì al venerdì dovevo levarmi all’ora indicata per recitare cinque Pater, Ave, Gloria, prostrata con la faccia per terra, e cinque atti d’adorazione già insegnatimi dalla sua bontà per tributargli omaggi riparatori in ricambio dell’ estrema angoscia sofferta nella notte della Passione.” Ascoltiamo ora anche il secondo consiglio più specificato del primo: “Tutte le notti dal Giovedì al Venerdì ti farò partecipare alla tristezza mortale che soffersi nel Getsemani e sarai tu pure ridotta, senza che tu possa capire come, ad una specie d’agonia peggiore della morte. Ti leverai fra le undici e mezzanotte per accompagnarmi nell’umile preghiera che, in mezzo alle più crudeli angosce, presentai al Padre e, prostrata con la faccia a terra per un’ora, placherai la collera divina implorando misericordia per i poveri peccatori ed addolcendo l’amarezza che mi procurò l’abbandono degli Apostoli ai quali dovetti rimproverare di non aver saputo vegliare meco neppur un’ora: durante quest’ ora farai quello che io ti dirò”.

Schema per l’Ora santa divisa in 4 quarti d’ora

“Mettiti, o anima pia, alla presenza del tuo amatissimo Salvatore e ripensa a quella notte nella quale dopo aver istituito la Santa Eucaristia per farsi tuo cibo, il buon Gesù uscì con i suoi Apostoli dal Cenacolo per recarsi all’Orto degli Ulivi e dar principio a quella crudelissima Passione con cui doveva salvare il mondo. Una mortale tristezza si mostra sulla fronte e si palesa dalle parole dell’afflitto Gesù. Un pallore di morte adombra quel volto, su cui ora splendevano tutte le grazie del Paradiso. Intanto, l’affannato Salvatore posa sopra di te i suoi sguardi come se volesse dirti: «Cara anima, che mi costi tante pene, fermati con me almeno per un’ora e guarda se vi è dolore uguale al mio dolore… Ma sappi che nella notte della mia agonia cercai invano chi mi consolasse». Adorabile Gesù, potrà mai esistere creatura così ingrata e così dura di cuore che ricusi di passare un’ora in tua compagnia, ricordando quei misteri di sommo dolore e di sommo amore che si compirono nell’oscurità della notte della tua Passione sulle sacre zolle del Getsemani? Buon Gesù, eccomi a Te: degnati di svelarmi l’atrocità delle tue pene e quell’eccesso di amore che Ti condusse a farti vittima dei miei peccati e dei peccati di tutti gli uomini”.

Primo quarto d’ora: “la tristezza di Gesù”

Non vi è pena maggiore di quella che con verità può compararsi alle pene della morte. Ora il nostro Salvatore, che è verità infallibile, per farci comprendere l’eccesso del dolore che venne ad opprimerLo quando entrò nel Getsemani, dice che l’anima Sua è presa da mortale tristezza: cioè, che il dolore ch’Egli soffre è tale da poterGli causare la morte. E ciò detto s’inoltra nell’orto degli Ulivi, finché, giunto a quel luogo dove era solito passare le notti in orazione, esorta i Suoi fedeli discepoli (che aveva condotti con Sé fin dentro l’Orto perché fossero testimoni delle Sue pene) a vegliare e pregare con Lui. Quindi, allontanatosi da loro quanto un lancio di pietra, s’inginocchiò dinanzi alla maestà del Padre per dar principio all’orazione più dolorosa, e insieme più generosa, che mai sia stata fatta sulla terra. Il primo motivo della tristezza di Gesù nel Getsemani fu quell’orrendo cumulo di strazi e di obbrobri che in breve tempo dovranno piombare su di Lui come i tempestosi flutti di un mare sconvolto da una furiosa tempesta. Infatti, non appena si fu scostato dai cari discepoli, gli si pararono davanti al pensiero tutto le orribili scene di dolori e di sangue della Sua imminente Passione. Tradimenti, disonori, scherni, calunnie… e di più, un’atroce flagellazione con tale tempesta di colpi da far andare in brandelli le carni lacerate e scoprire le ossa. Ma non basta. La sacra testa dev’essere tormentata da una moltitudine di grosse spine, che rimangono conficcate fino alla morte. E di più, schiaffi, sputi, scherni… ma non basta. Deve trangugiarsi l’infamia di una condanna legale e vedersi aborrito dai potenti della sua nazione e dal popolo. Moribondo poi per tante pene, deve trascinarsi al monte del sacrificio con la croce sulle lacere spalle, e cader più volte semivivo sotto l’enorme peso… Bersi l’amaro fiele… Essere denudato in mezzo ad un’insolente moltitudine… Lasciarsi inchiodare mani e piedi… Dover penzolare per tre ore da quegli uncini di ferro e star lì sospeso tra cielo e terra per espiare in un abisso di pene le iniquità del genere umano. Ma non basta. A quell’atrocità di spasimi dovranno aggiungersi il più amaro scherno, gli insulti e le provocazioni più trafiggenti…Poi la cocente sete, resa più tormentosa dall’aceto… L’abbandono del Padre… L’immenso dolore dell’amatissima Madre… L’orribile e desolata morte!

Anima redenta, figlia delle atroci pene di Gesù, considera il tuo Salvatore sommerso in un abisso di dolori… e ciò per amor tuo… per salvarti… per condurti con sé in Paradiso… Oppresso da tanta angoscia, Gesù si accostò ai tre discepoli, cui aveva raccomandato di vegliare e pregare, ma li trovò addormentati. Per l’agonizzante Gesù non vi fu una parola di conforto…non vi fu un sentimento di compassione… Nell’amarezza dell’abbandono, Egli volge a te, o anima pia, il moribondo sguardo per vedere se può trovare nel tuo cuore qualche affetto di compassione e di riconoscenza. E tu non avrai una parola per il buon Gesù ? Che avresti detto se realmente ti fossi trovato presso di Lui nella notte della sua agonia? Deh! Apri il tuo cuore e fa ora ciò che avresti fatto allora, che gli è ugualmente gradito, perché sempre Egli accetta con uguale compiacenza le affettuose espressioni che partono dal cuore dei Suoi fedeli. (Pausa)

Offerte:

Padre Santo, che hai amato il mondo fino a sacrificare Tuo Figlio fatto uomo, in onore di tutti i redenti, io Ti ringrazio di quest’atto di infinità carità, offrendoti la perfettissima santità e tutti i meriti del Tuo Unigenito. (Padre nostro, Ave Maria, Gloria)

Padre Santo, che per liberare noi dalla morte eterna hai accumulato sull’adorabile umanità del Tuo Unigenito l’esecrabile carico di tutte le nostre iniquità, io Ti offro l’agonia di Gesù nel Getsemani, supplicandoTi di concedermi di godere in eterno il frutto delle sue orribile pene. (Padre nostro, Ave Maria, Gloria)

Padre Santo, che per riconciliare la colpevole umanità con la Tua offesa Maestà hai sottoposto ai rigori d’inesorabile giustizia l’innocentissimo Tuo Unigenito che ha dovuto portare le pene meritate dalle nostre colpe, io Ti offro l’amorosa sottomissione di Gesù nel Getsemani, supplicandoTi di concedere conversione e salvezza a tutti i peccatori. (Padre nostro, Ave Maria, Gloria)

Secondo quarto d’ora: “Gesù geme sotto il peso delle umane iniquità”

Già una lunga ora di pene è trascorsa per Gesù fra le tenebre della notte e nell’abbandono di tutti i Suoi cari. La viva apprensione degli atroci strazi che lo attendono ha sparso il terrore e l’affanno nella Sua anima benedetta. Egli sente sempre più l’enorme peso della Sua missione di Salvatore del mondo…Vede giunto il tempo della Sua immolazione… Cielo, terra e inferno già sono armati contro di Lui e deve sostenere una gran battaglia in cui tutti i colpi sono scagliati contro Lui stesso. E Gesù che fa? Impallidito, tremante, si volge al Padre e umilmente esclama: « Padre, se è possibile, passi da me questo calice». Quale risposta riceverà l’umile preghiera del Figlio di Dio? Il cielo è chiuso… per Gesù non vi è risposta! Egli vuole soffrire anche questa pena per ottenere per noi umile perseveranza nella preghiera e costante pazienza quando sembra che il Cielo sia chiuso alle nostre suppliche. Ah, buon Gesù, non c’è pena che Tu non abbia voluto soffrire per nostro conforto e nostro esempio! Ma segui, o anima pia, il tuo Gesù che, sospinto dall’amore, sempre più s’inoltra nella via del dolore. L’orrenda serie di tutti i delitti, di tutte le scelleratezze dei figli di Adamo gli si presenta al pensiero e gli lacera il cuore. Frattanto Egli vede che deve addossarsi quell’abominevole fardello e comparire allo sguardo purissimo del Padre ricoperto di mille lordure… È impossibile che mente umana possa comprendere e neppure immaginare l’orribile strazio che soffrì allora la benedetta e innocentissima anima di Gesù. Oh, come rimane oppresso il caro Salvatore sotto il peso di tanti peccati! Ma l’Agnello divino che sta per immolarsi alla divina giustizia, tanto offesa dagli uomini, dopo aver soddisfatto per le umane iniquità sacrificando la preziosa Sua vita sopra un patibolo per togliere dal mondo il peccato, potrà almeno sperare che gli uomini, rimarranno sempre fedeli a Colui che con tante pene li ha salvati dall’eterna morte?… Ah, povero Gesù, così che fosse…Ma intanto un quadro più orribile del precedente gli si apre dinanzi. Egli vede che anche dopo aver redento con tante pene l’umanità e lavata la terra con il Suo Sangue, dopo aver infuso nei Suoi fedeli il divino Spirito e aver fatto della terra un paradiso di grazia con l’adorabile Eucaristia, ah, dopo tanti eccessi di carità, Egli vede regnare tuttavia il peccato nel mondo. Vede la Sua Santa Legge calpestata, la Sua Chiesa e i Suoi ministri perseguitati, le Sue grazie trascurate, il Suo amore disprezzato… e piangendo esclama: “Perché versare tutto il mio sangue? Perché morire fra gli spasimi di un patibolo, se poi gli uomini, ingrati a tanto beneficio, vorranno darsi in braccio al demonio e all’eterna disperazione? Quando finirà il regno del peccato nel mondo?”. E il buon Gesù dà uno sguardo a tutti i secoli futuri, e in ciascun secolo vede peccati, in ciascun anno vede peccati. Peccati in ciascun giorno, peccati in ogni momento… E il peso di tutti questi peccati l’opprime ancor di più. Anima mia, saresti mai tu fra coloro che prolungando la catena dei peccati e rimandando sempre più la promessa conversione, strappano dal Cuore dell’agonizzante Gesù quel lamento così pieno di giusto dolore? Oh, com’è orrendo il peccato in anime già lavate dal quel Sangue divino, in anime congiunte nella Comunione al Cuore di Gesù.

O afflittissimo Salvatore, quanta ragione hai di lamentarti e di piangere! Ma se Gesù con ragione si lamenta dei peccati dei suoi redenti in generale, perché non soffrirà al prevedere i peccati dei suoi più cari amici, cioè delle anime a Lui consacrate? “Anime dilette – Egli esclama – anime della mia pace, che siete cioè intime familiari del mio cuore, che vivete nella mia casa, che mangiate il Mio pane e vi nutrite alla Mia mensa, perché Mi trafiggete il Cuore con il peccato? Popolo del Mio Cuore, che ti ho mai fatto? In che ti ho contristato? Io ti ho dissetato con le acque celesti della mia grazia e tu Mi porgi aceto e fiele… Io ti ho saziato con la manna preziosa della mia Carne e tu Mi percuoti con schiaffi e flagelli!… Popolo mio, che ti ho fatto? In che ti ho contristato? Io ti ho preparato una sede in Cielo e tu Mi presenti il patibolo!… Anima cara, che potevo fare per te che non l’abbia fatto? E per tanto amore, tu Mi rendi dolore e spine!”. (pausa)

Offerte:

Perché non posso, o mio Salvatore afflitto, offrirTi il mio cuore e quello di tutti gli uomini acceso dalle fiamme di perfettissima carità per ricambiare in qualche modo al Tuo amore infinito? Dolente della mia e dell’altrui freddezza, Ti offro, o buon Gesù, quei santi ardori con i quali gli antichi Patriarchi e Profeti sospirarono la Tua venuta e quel santo zelo con cui i Tuoi Apostoli portarono il Tuo Nome per tutta la terra. (Padre nostro, Ave Maria, Gloria).

Ti offro, o appassionato mio Bene, quella perfetta e tenerissima compassione con la quale la Tua Madre Immacolata, trafitta nell’anima dalla spada del dolore, condivise le Tue pene e quella perfettissima riconoscenza con cui, per tutto il genere umano, Lei Ti ringraziò, lodò e benedisse per l’infinito beneficio della Redenzione. (Padre nostro, Ave Maria, Gloria).

Mio Gesù agonizzante, non potendo io, meschina creatura, darTi come vorrei, qualche conforto nelle Tue grandi pene, Ti offro quel palpito di gioia con il quale, unitamente a tutti gli Angeli del Cielo, l’Adorabile Trinità applaudì alla grande opera della Redenzione, compiuta da Te con tanto dolore e con tanto amore; e insieme Ti supplico di far comprendere bene a tutti i redenti questo mistero d’infinita carità. (Padre nostro, Ave Maria, Gloria).

Terzo quarto d’ora: “il grande fiat”

Contempla, o anima redenta, il tuo Salvatore che, trafitto il Cuore dall’umana ingratitudine, è caduto agonizzante sulle dure zolle del Getsemani. È solo, abbandonato, senza una mano che lo sostenga. Egli non ha ricusato di porgere la mano ai deboli, ai tribolati, ed ha confortato anche il discepolo che, stanco, gli posava il capo sul Cuore. Su, anima fedele, è giunto il momento di rendere a Gesù sofferente un ricambio d’amore. Che avresti fatto se nella notte della Passione ti fossi trovato nel Getsemani presso Gesù in agonia? O mio sofferente Signore, voglio sollevarTi della terra… Voglio offrirTi il mio cuore a sostegno del Tuo capo cadente… E poi voglio dirTi una parola che Ti consoli. O dolcissimo Salvatore, Ti amo, Ti amo, Ti amo! Voglio cercarTi amore, voglio procurarTi amore, voglio che tutti i tuoi Ti amino… la vita stessa voglio spendere perché Tu sia amato… Sì, tanto amato, amato sempre, amato da tutti i Tuoi redenti. Mio dolce Gesù, ho detto che spenderei anche la vita per farTi amare, che cioè farei qualunque grande sacrificio, ma poi, quando incontro qualche lieve contrarietà, una piccola umiliazione, un rifiuto, un rimprovero, una scortesia… io sopporto? Amo davvero il sacrificio? Sono felice di poterti presentare l’offerta di qualche desidero mortificato? O buon Gesù, mi vergogno a rispondere… Ma qui accanto a Te, qui alla scuola del dolore e dell’amore voglio imparare a mortificarmi, a sacrificarmi in tutto per amor Tuo, o mio dolce Maestro. Intanto scorrono lentamente per Gesù le ore della Sua mortale agonia… Egli, il DIO del Cielo e della terra, langue disteso al suolo e nessuno si dà pensiero per Lui. Ma i discepoli che fanno? Dormono!… Ah, Gesù nella notte della Passione doveva soddisfare anche per la pena dell’amarezza. In quel momento Gesù accettò, volle quella pena, ma ora non la vuole più, anzi desidera che i Suoi redenti veglino attorno a Lui meditando la Sua Passione. Invece la maggior parte di essi dorme il sonno degli ingrati, che consiste nell’oblio di chi ci ama e ci beneficia. Quale eccesso di ingratitudine e di durezza! O buon Gesù, non sei conosciuto perché, se Ti conoscessimo, penseremmo sempre a Te e il nostro cuore non palpiterebbe se non per Te. Un Angelo del Cielo viene per consolarLo. Con umiltà di Figlio obbediente, Gesù accoglie il messaggero del Padre pronto a sottostare ai Suoi comandi. L’Angelo viene per confortare Gesù, ma non per alleggerirgli le pene, né per levarGli di mano l’amarissimo calice. Infatti egli esorta Gesù a sostenere la grande battaglia cui va incontro e a ricevere da forte tutti i colpi che il Cielo, il mondo e l’inferno gli avrebbero scagliato contro. Il Cielo, perché l’eterna giustizia del Padre stava per punire in Lui tutte le iniquità degli uomini. Il mondo, che non potendo soffrire la santità del FIGLIO di DIO, gli prepara il patibolo, e l’inferno che, per odio contro il Santo dei Santi, eccita maggiormente la crudeltà dei nemici di Gesù, affinché più spietatamente lo strazino. Quindi l’Angelo Lo esorta a bere fino all’ultima goccia l’abominevole calice delle scelleratezze umane e a sostenere tutto il peso delle vendette divine. Intanto giustizia e misericordia aspettano il “Fiat” di Gesù, nel quale si sarebbero riconciliate per sempre. Lo aspetta il Cielo per potersi popolare di uomini santi; Lo aspetta la terra che anela di veder cancellata dal Sangue del Redentore divino la maledizione meritata con il primo peccato; lo aspettano i giusti imprigionati nel seno d’Abramo per poter volare nell’amplesso del Creatore; lo aspettano i miseri mortali per tornar figli di DIO e vedersi riaprire le porte del Paradiso. Ma quanto costa quel Fiat al mio Gesù, Egli innocentissimo, Egli santo ed immacolato, deve prendere le aborrite divise di peccatore, di scellerato: deve farsi reo, e fare Sue le nostre iniquità. Ciò lo addolora immensamente. Ma al tempo stesso, Egli vede che se non si fa reo delle nostre colpe, se non consente a prendere su di Sé tutti i flagelli della Giustizia punitrice e lavare nel Suo Sangue le nostre iniquità, noi siamo perduti… Allora con un potentissimo sforzo d’eroico amore, Gesù pronuncia il grande “Fiat”. In tal modo Egli accetta, anzi invoca su di Sé gli orrendi castighi. Per cui dice “Fiat” alle spine per espiare i nostri cattivi pensieri; “Fiat” agli insulti, agli sputi e agli schiaffi per espiare il nostro orgoglio; “Fiat” all’aceto e al fiele in soddisfazione degli innumerevoli nostri peccati di parole e di gola; “Fiat” alla croce e ai chiodi per riparare alle nostre disubbidienze; “Fiat” a quelle tre ore di atroci spasimi sul patibolo per sanare tutte le nostre piaghe e rimediare a tutti i nostri mali; “Fiat” alla morte per dare a noi la vita eterna” O prezioso “Fiat” che rallegra il Cielo, salva la terra, abbatte l’inferno! “Fiat” che spezza tante catene, asciuga tante lacrime! Grazie, o buon Gesù, grazie della Tua accettazione generosa del progetto del Padre. Ti benedico e Ti ringrazio in nome di tutti gli uomini. (pausa)

Offerte:

Padre Santo, che in riparazione delle nostre ribellioni e disubbidienze hai voluto essere onorato dal generoso “Fiat” di Gesù nel Getsemani, Ti offro quel Fiat in espiazione di tutte le offese che ha ricevuto la Tua adorabile Maestà dalla mia ribelle volontà, supplicandoTi di concedermi, per i meriti di quello stesso Fiat, perfetta docilità ed obbedienza. (Padre nostro, Ave Maria, Gloria).

Padre Santo, per la gloria che Ti procurò il generoso “Fiat” di Gesù nel Getsemani, Ti supplico di perdonare ogni mia ribellione e disubbidienza e concedimi la grazia di vivere sempre pienamente sottomesso alla Tua volontà e a quella dei miei superiori per amor Tuo. (Padre nostro, Ave Maria, Gloria).

Padre Santo, per quei generosi sforzi e per quelle pene che costarono a Gesù il “Fiat” proferito nel Getsemani, Ti supplico di concedere a me, a tutte le anime a te consacrate e a tutti i cristiani, spirito di santa fortezza e costanza, unito a quella generosità che affronta lieta ogni sacrificio per la Tua gloria. (Padre nostro, Ave Maria, Gloria).

Ultimo quarto d’ora: “Il Sangue di Gesù ed i suoi frutti”

Il mio Gesù ha proferito dunque il grande “Fiat”, ma l’immenso sforzo di questo Fiat lo fa cadere di nuovo a terra agonizzante sotto l’enorme peso che si è addossato. Da una parte lo preme la divina Giustizia che Lo considera come una vittima universale in cui si adunano tutte le colpe e tutte le pene e dall’altra parte lo preme l’infinito desiderio che ha di compiacere la grande missione di Redentore del mondo che Gli anticipa quel doloroso battesimo di sangue da Lui tanto bramato. Ah! Ora sì che il buon Gesù può considerarsi come eletto frumento triturato fra due macine e come dolce grappolo d’uva spremuto sotto il torchio! Infatti, per l’immenso dolore che gli stringe il Cuore, il Sangue incomincia a stillare da tutte le membra e ne versa in così grande quantità che va a scorrere sulle zolle del Getsemani. Oh, quanto è costato a Gesù quel grande Fiat! Oh, quanto ha dovuto soffrire per pagare tutti i nostri debiti! E quale grande vergogna per me che ricuso di fare anche i più lievi sacrifici, mentre vedo il mio DIO che spontaneamente si fa vittima per mio amore! Ma perché, dolce Gesù, perché struggerTi così fra infiniti dolori? Tu che con una sola preghiera, con un sospiro, con un palpito del Tuo Cuore avresti potuto salvare tutto il mondo. Ma un profeta aveva già detto che la redenzione di Gesù sarebbe stata copiosa. Ed è veramente copiosa la redenzione da Lui operata, poiché non solo ci libera dalla morte eterna, ma ci ridona l’onore di innocenti, di giusti, di santi. Solo un DIO poteva compiere un’opera così grande!

Ma Gesù ancora non è pago: l’incomprensibile Suo amore vuole che per mezzo dei Suoi dolori ci venga posto in mano, come cosa assolutamente nostra, il tesoro dei Suoi meriti con il quale possiamo ottenere ogni bene dall’Altissimo. Cosa potremmo desiderare di più? Vi sono dei beni così grandi che l’uomo non avrebbe mai osato chiedere, anzi non avrebbe neppure mai pensato di poter raggiungere. Ci pensa però l’infinita carità del nostro Salvatore benedetto e con la voce del Suo Sangue e con i gemiti del Suo Cuore agonizzante, c’impetra carità dal Padre la somma grazia d’essere innalzati fino all’amplesso della divinità, grazie all’Eucaristia, da Lui istituita quella notte stessa. E quasi ciò non bastasse ad appagare una carità che non conosce confini, Egli vuole che il suo Spirito, il divino Paraclito, sia infuso e dimori perennemente nelle nostre anime. “Pregherò il Padre – aveva detto quella sera stessa ai discepoli – pregherò il Padre ed Egli vi darà lo Spirito Santo”. Ed ora qui nel Getsemani, agonizzante e grondante sangue, Egli compie questa promessa meritando per noi l’infusione del divino Paraclito e innalzando così l’uomo al supremo grado della felicità, della grazia e della gloria. Ormai Gesù non può fare di più per noi sebbene gli rimanga un desiderio. Egli ricorda che il Padre gli aveva detto: “Chiedi a Me e Ti darò per Tua eredità le nazioni”. E alzando al cielo la fronte grondante Sangue, domanda al Padre che, fra tante nazioni promesseGli come Sua eredità, Egli possa avere qualche drappello scelto di anime spose che siano le predilette del Suo Cuore, le discepole fedeli che ne ricopino gli esempi e nelle quali Egli possa versare l’abbondanza di quelle grazie da Lui meritate con tante pene. “Padre, dammi le anime e prendi tutto il resto, anche la mia vita che si consumerà sul patibolo per le anime”. E fra tante anime Gesù allora sceglie anche la tua, la brama, la vuole, la chiede gemendo al Padre e per essa in particolare rinnova l’offerta di tutto Se stesso e delle Sue infinite pene.

O anima, o anima, quanto sei amata da quel DIO che, sudando sangue, ti scelse, ti volle, ti abbracciò quale sposa! E come dall’alto della Croce, fra poco Gesù dirà alla Madre: “Ecco tuo Figlio” e le consegnerà nella persona di Giovanni tutti i Suoi redenti, così nel Getsemani si volge al Padre e dice: “Ecco i tuoi figli, Io Tuo Figlio per natura, prendo il posto dell’uomo peccatore, affinché il peccatore prenda il mio posto e divenga Tuo Figlio per grazia. O Padre, a Me le pene al peccatore il perdono e la pace: a Me la morte, a lui la vita; a Me il Tuo abbandono, o Padre, e a lui perfetta, beata ed eterna unione con Te… Ecco, ecco i Tuoi figli… abbracciali. Il mio sangue li rende puri, belli e degni di Te. Padre, voglio (Gesù non aveva mai detto voglio, ma ora lo dice) che le anime che mi hai date, siano una cosa sola con noi, fuse in noi, uomo affinché “l’uomo fosse innalzato fino a DIO, partecipe del Regno nella Tua stessa gloria per tutta l’eternità”. Ecco gli incomprensibili misteri d’amore che si operano nel cuore d’un DIO che suda sangue per gli uomini! Ecco gli straordinari frutti del Sangue di Gesù! Silenzio, ammirazione e generoso amore: questo, o anima redenta, o anima sposa di un DIO umanato, è il solo ricambio che tu possa offrire a quel Grande, a quel Santo, a quell’Infinito Amore che s’immola per te! (pausa)

Offerte:

Padre Santo, con il cuore penetrato dalla più viva riconoscenza, Ti ringrazio in nome di tutti gli uomini, perché ci hai dato un Redentore così buono e così generoso attraverso il quale, con infinito vantaggio, abbiamo riacquistato i beni perduti per la colpa originale. Ti offro per la salvezza di tutti i redenti il Sangue che Egli ha versato. Fa’ che i frutti della redenzione siano copiosi quanto la Redenzione stessa e che Gesù sia da tutti i figli di Adamo conosciuto, benedetto, amato e ringraziato per tutta l’eternità. (Padre nostro, Ave Maria, Gloria).

Padre Santo, Ti offro il prezioso Sangue di Gesù per impetrare dalla Tua misericordia la santificazione della Chiesa Cattolica, la conversione di tutti i peccatori, la perseveranza dei giusti e la liberazione delle anime del Purgatorio. Te lo offro per il maggior bene dei miei superiori e di tutti i miei cari. Di più, Te lo offro per la santificazione dell’anima mia e per ottenere……… (Chiedere le grazie che si desiderano). (Padre nostro, Ave Maria, Gloria).

Padre Santo, che hai amato il mondo fino a dargli il Tuo unigenito Figlio e a sacrificarlo fra tante pene, ora fa’ che il mondo ami tanto Gesù, gli sia riconoscente, Lo benedica ed esalti e che tante siano le anime a Lui perfettamente unite e costantemente fedeli. Ottieni, Padre, che fra queste vi sia anche la mia misera anima. Padre Santo, Ti offro i gemiti, le preghiere, le angosce di Gesù nel Getsemani, affinché Ti degni di ridestare vivissima nel cuore di tutti i cristiani la devozione ai mirabili misteri della Redenzione; e con essa quel vero e generoso spirito di sacrificio che rende le anime somiglianti a Gesù. (Padre nostro, Ave Maria, Gloria).

La Medaglia Miracolosa: la storia, le apparizioni e le preghiere

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La Medaglia miracolosa è un simbolo di devozione e amore riconosciuto dalla Chiesa cattolica, sostegno per chi cerca la grazia, per chi affronta un momento particolarmente difficile della propria vita, o, semplicemente, per chi vuole ricordare ogni giorno di non essere solo, di avere una Madre infinitamente buona e amorevole che lo sostiene e lo affianca.

Il Cattolicesimo riconosce la possibilità che alcuni uomini e donne particolarmente meritevoli, nel corso dei secoli, abbiano ricevuto la visita di Gesù, o Maria Vergine, o di un particolare Santo o Santa. In occasione di queste visite, questi uomini avrebbero ricevuto messaggi, rivelazioni, perfino ordini, finalizzati al bene loro e di tutta la comunità cristiana. La natura stessa della religione cattolica, profondamente incentrata su una dimensione interiore, di preghiera e meditazione personale, fa comprendere quanto in essa sia importante la presenza di ‘segni’ visibili, a volte perfino tangibili. Sebbene lo spirito rimanga il canale di comunicazione privilegiato per il dialogo dell’uomo con Dio, tuttavia la natura carnale, materiale dell’essere umano esige, di quando in quando, il manifestarsi della Sua presenza su un piano di esistenza che gli è più congeniale. In occasione delle apparizioni l’amore di Dio diventa visibile, si fa carne, presenza, in un’esperienza mistica che trascende ogni comprensione e stravolge chi la vive in modo completo, irrimediabile.

Anche la storia della Medaglia miracolosa (o medaglia della Madonna delle Grazie, o medaglia dell’Immacolata) si collega a questo tipo di esperienza. Questo oggetto di venerazione, dal simbolismo potente, capace di guarigioni insperate e atti prodigiosi, nasce da un’apparizione, da un momento di amore divino fattosi carne e luce, dall’incontro tra una giovane e umile novizia appena ventiquattrenne e la Vergine Maria, in un colloquio notturno durato per ore, fatto non solo di parole, ma di sguardi, gesti, manifestazioni d’affetto e devozione e vibrante speranza.

Perché le apparizioni di Maria, in particolare, sono considerate dalla Chiesa interventi di una Madre amorosa verso i suoi figli, un gesto di misericordia e affetto da parte di colei che, così vicina a Dio, non dimentica tutti coloro i quali vivono gli affanni della vita terrena, troppo fragili, troppo deboli per riuscire da soli a far fronte ai problemi, alle disgrazie, alle infinite prove che la vita pone loro innanzi. Così, di quando in quando, Maria discende a ricordare a chi crede e confida in lei il suo impegno, la sua volontà di aiutare gli uomini e le donne nel loro cammino quotidiano, di sostenerli, caldeggiando sempre e comunque la loro causa agli occhi del Padre.

Così è stato per la Madonna della Medaglia miracolosa, che il 27 novembre 1830 apparve alla futura a Santa Caterina Labouré, giovane novizia nel convento delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli in rue du Bac n. 140, Parigi.

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Fonte immagine: www.cfic.it

Le apparizioni e la storia della Medaglia Miracolosa

Caterina Labouré, proclamata santa nel 1947 da Papa Pio XII, raccontò di aver assistito a molte apparizioni, nell’arco della sua vita. La prima appena adolescente, quando San Vincenzo de’ Paoli le apparve in sogno per invitarla a entrare nella sua Compagnia delle Figlie della Carità. Durante il noviziato ebbe altre apparizioni, di Gesù presente nell’Eucaristia al di là delle apparenze del Pane, e come Cristo Re crocifisso, spogliato di tutti i suoi ornamenti. Tenne queste apparizioni nascoste per tutta la vita, raccontandole in punto di morte solo al suo confessore

Le apparizioni più famose, per le quali Santa Caterina è ricordata, sono tuttavia quelle dell’Immacolata della Medaglia miracolosa. Esse avvennero nel luglio e nel novembre del 1830, nella Cappella del Noviziato. Il 18 luglio 1830, Caterina aveva pregato con fervore Gesù perché le concedesse di esaudire il suo grande desiderio di vedere la Santa Vergine. Alle 23, 30 si svegliò, sentendosi chiamare per nome, e vide ai piedi del letto un misterioso bambino, che la invitava ad alzarsi. “La Santa Vergine ti attende” le disse il bambino, che emanava raggi di luce mentre si muoveva. Il bambino, che Caterina identificò col proprio Angelo custode, l’accompagnò nella Cappella, dove la Madonna la stava attendendo seduta al lato destro dell’altare. Caterina raccontò: “Allora, ho fatto un balzo per avvicinarmi a lei, e mi sono messa in ginocchio sui gradini dell’altare, con le mani appoggiate sulle ginocchia di Maria. Il momento, che ho passato così, è stato il più dolce di tutta la mia vita. Mi sarebbe impossibile dire ciò che ho provato. La Santissima Vergine mi ha detto poi come avrei dovuto comportarmi con il mio confessore e molte altre cose.

Parlando dell’aspetto della Vergine Santa Caterina faticava a trovare le parole: “La sua statura era media, e la sua bellezza tale che mi è impossibile descriverla. Stava in piedi, la sua veste era di seta e di color bianco-aurora, fatta, come si dice “alla vergine”, cioè accollata e con maniche lisce. Dal capo le scendeva un velo bianco sino ai piedi. Aveva i capelli spartiti e una specie di cuffia con un merletto di circa tre centimetri di larghezza, leggermente appoggiato ai capelli. Il viso era abbastanza scoperto; i piedi poggiavano sopra un globo; o meglio, sopra un mezzo globo, o almeno io non ne vidi che una metà.” La Santa raccontò di essersi inginocchiata davanti alla Madonna e di aver posato le mani sulle sue ginocchia, in reverenza.

L’occasione in cui la Vergine Santa incaricò Caterina di far coniare la Medaglia miracolosa fu la seconda apparizione, avvenuta il 27 novembre 1830, intorno alle 17,30. La Vergine le disse che quella medaglia sarebbe stata un segno di amore, pegno di protezione e sorgente di grazie per tutti coloro che avrebbero confidato in essa. Sempre la Madonna mostrò a Caterina come dovesse essere questa medaglia. Caterina raccontò che nell’apparizione i piedi di Maria poggiavano su un mezzo globo, che simboleggiava il globo terrestre, e schiacciavano la testa a un serpente verdastro chiazzato di giallo. Le mani della Vergine erano ornate di anelli tempestati di pietre preziose che proiettavano raggi di luce di diversa intensità e colore verso il basso. La Madonna spiegò a Caterina che quei raggi erano: “il simbolo delle grazie che io spargo sulle persone che me lo domandano”.

Caterina vide poi formarsi intorno alla Madonna una specie di cornice ovale, e una scritta che andava dalla mano destra alla sinistra di Maria formando un semicerchio di parole scritte a lettere d’oro: “O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi”.

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Questa sarebbe diventata l’immagine frontale della Medaglia miracolosa: Maria che schiaccia la testa del Serpente, come preannunciato nella Bibbia (“Io porrò inimicizia tra te e la donna […] questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno”, Gen 3,15), mentre dalle sue mani benedette partono raggi di luce, simbolo delle grazie concesse da Dio, e l’invocazione «O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi» a incorniciare il tutto.

Ma l’apparizione continuò, e il quadro mistico parve ruotare davanti agli occhi di Caterina, mostrandole quale dovesse essere il retro della Medaglia: “Vi era la lettera M (iniziale del nome Maria) sormontata da una croce senza crocifisso che aveva come base la lettera I (iniziale del nome Iesus, Gesù). Più sotto poi vi erano due cuori, uno circondato di spine (quello di Gesù), l’altro trapassato da una spada (quello di Maria). Dodici stelle infine circondavano il tutto. Poi tutto disparve, come qualcosa che si spegne, e io sono rimasta ripiena non so di che, di buoni sentimenti, di gioia, di consolazione».

Ecco la spiegazione del retro della Medaglia miracolosa: la M di Maria sostiene la Croce senza crocifisso; il monogramma I di Gesù (Iesus) si interseca con la M di Maria e la Croce, e simboleggia la salvezza recata da Gesù e dalla Madonna, il rapporto indissolubile che lega Cristo alla sua santissima Madre, che diviene così testimone della Salvezza dell’umanità da parte del Figlio suo Gesù e compartecipe all’atto stesso del sacrificio di Cristo; il cuore coronato di spine è il Sacro Cuore di Gesù, mentre quello trafitto dalla spada è il Cuore Immacolato di Maria; le 12 stelle simboleggiano le 12 tribù d’Israele e i 12 apostoli. La stessa Vergine viene salutata anche come Stella del mare nella preghiera Ave Maris Stella.

La Madonna parò ancora a Caterina dicendole di far coniare una medaglia su quel modello: “Tutte le persone che la porteranno, riceveranno grandi grazie specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia.”

Caterina incontrò qualche resistenza, ma alla fine la Medaglia venne coniata, nel 1832, in circa 1500 esemplari, ma subito il suo potere si manifestò con numerosissime guarigioni e conversioni, tanto che fu necessario coniarne milioni di copie. Anche i papi Gregorio XVI e Pio IX ne hanno fatto uso e la Cappella delle Apparizioni è divenuta un luogo di culto e pellegrinaggio.

Oggi si trovano miliardi di riproduzioni della Medaglia miracolosa, in oro, argento e metalli meno nobili. La si può trovare in vendita in tutti i negozi che trattano articoli religiosi, e naturalmente negli store on line

I significati della Medaglia Miracolosa: miracolosa, luminosa e dolorosa

Miracolosa

La Medaglia che la Vergine indicò a Santa Caterina perché la facesse coniare e distribuire è detta Medaglia miracolosa, con riferimento ai numerosissimi casi di guarigione e conversione che provocò. Nel Febbraio del 1832 Parigi era stata devastata da una terribile epidemia di colera, che provocò più di 20.000 morti. Le Figlie della Carità distribuirono in quell’occasione le prime 2.000 medaglie e subito le guarigioni iniziarono ad avere luogo, insieme alle conversioni. Fu per questo che i parigini iniziarono a chiamare la medaglia «miracolosa».

Luminosa

I raggi di luce che scaturiscono dagli anelli alle dita di Maria sono il simbolo delle grazie che lei elargisce a tutti i suoi figli, della sua missione di amorevole intermediaria tra gli uomini e Dio. I raggi di grazia che cadono sulla terra diffondono amore e salvezza, e la luce che emanano simboleggia il trionfo di Maria, prima tra coloro che sono stati e saranno salvati, immacolata fin dal concepimento, portatrice di una grazia speciale, in virtù del Figlio che ha portato in grembo. In questo ruolo di Madre e Salvatrice, Maria uccide il Serpente, causa di tutti i mali dell’umanità.

Dolorosa

Sul retro della medaglia i due monogrammi di Maria e Gesù, i loro cuori trafitti, raccontano una storia di dolore e amore e sacrificio senza fine. In particolare, il cuore coronato di spine di Gesù simboleggia il Suo sacrificio d’amore per gli uomini, mentre il cuore trafitto da una spada di sua Madre simboleggia l’amore di Cristo, che vive e arde dentro di lei, e attraverso lei si riversa su tutto gli uomini.

La Novena alla Medaglia Miracolosa

Il 27 Novembre, giorno in cui Caterina ricevette la visita e il mandato per la creazione della Medaglia miracolosa da parte della Madonna, si festeggia la Beata Vergine Maria della Medaglia miracolosa. In vista di questa data importante, è nata la Novena alla Medaglia miracolosa, che deve essere recitata dal 18 al 26 novembre e ogni volta che si richiedano grazie e consacrazione. La Novena della Medaglia miracolosa dovrebbe essere recitata anche alle 17,30 del 27 novembre, orario preciso in cui ebbe luogo l’apparizione, e in preparazione dei festeggiamenti dell’ultima domenica di giugno.

O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te.

O Vergine Immacolata della Medaglia miracolosa, che, mossa a pietà dalle nostre miserie, scendesti dal cielo per mostrarci quanta parte prendi alle nostre pene e quanto di adoperi per stornare da noi i castighi di Dio e impetrarci le sue grazie, muoviti a pietà della presente nostra necessità; consola la nostra afflizione e concedici la grazia che ti domandiamo. Salve Regina. O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a te!

O Vergine Immacolata della Medaglia miracolosa, che, quale rimedio a tanti mali spirituali che ci affliggono, ci hai portato la tua Medaglia, affinché fosse difesa delle anime, medicina dei corpi e conforto di tutti i miseri, ecco che noi la stringiamo riconoscenti sul nostro cuore e ti domandiamo per essa di esaudire la nostra preghiera. Salve Regina. O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a te!

O Vergine Immacolata della Medaglia miracolosa, tu hai promesso che grandi sarebbero state le grazie per i devoti della tua Medaglia che ti avessero invocata con la giaculatoria da te insegnata; ebbene, o Madre, ecco che noi, pieni di fiducia nella tua parola, ricorriamo a te e ti domandiamo, per la tua Immacolata Concezione, la grazia di cui abbiamo bisogno. Salve Regina

O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te.

Terminata la Novena, il giorno 27 si va a Messa, e si recita l’atto di consacrazione

O Maria concepita senza peccato, Madre di Dio e Madre degli uomini,

discepola di Cristo Gesù, voi siete benedetta fra tutte le donne

e tutte le generazioni vi proclamano beata.

Modello di consacrazione a Dio, che santa Caterina Labouré,

che venne a perdere la sua mamma, ha scelto per Madre,

a mia volta io vi scelgo per Madre,

al fine di consacrarmi a Dio Padre.

Stando in piedi ai piedi della Croce, il vostro Cuore immacolato

è stato trafitto dal dolore come di una spada,

e il vostro cuore si è unito al Cuore di vostro Figlio.

Poiché la grazia scorre dal sacro Cuore di Gesù,

su noi tutti, passando attraverso le vostre mani,

accettate il mio essere tutto intero, disponete di me, corpo e anima,

per camminare al seguito di Cristo

e ricevere la luce e la forza dallo Spirito Santo.

In segno di questa consacrazione,

io porterò la santa medaglia con fiducia

affinché il Dio d’Amore, Padre, Figlio e Spirito Santo,

regni nel mio cuore di battezzato

e in tutti i cuori.

A Lui la gloria per i secoli dei secoli.

Amen.

O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te.

I fedeli possono anche scegliere di recitare la Coroncina della Medaglia miracolosa, che può essere usata in apertura del Rosario o usata come Novena o Triduo prima del giorno 27 di ogni mese, specialmente a novembre. La Coroncina della Medaglia miracolosa è composta dalla preghiera d’inizio, dalla recita del Credo nella forma breve, da tre suppliche alternate da tre Ave Maria. Si chiude con la Preghiera finale, con un Pater, Ave e Gloria per il Santo Padre.

La potentissima arma del Santo Rosario e le promesse di Maria

Messaggio del 12 giugno 1986. Maria a Medjugorje 

Cari figli, oggi vi invito a cominciare a dire il Rosario con fede viva, così io potrò aiutarvi. Voi, cari figli, desiderate ricevere grazie, ma non pregate, io non vi posso aiutare dato che voi non desiderate muovervi. Cari figli, vi invito a pregare il Rosario; il Rosario sia per voi un impegno da eseguire con gioia, così comprenderete perché sono da così tanto tempo con voi: desidero insegnarvi a pregare. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Vi supplico con insistenza per l’amore che vi porto in Gesù e Maria, di recitare ogni giorno il Rosario….al momento della morte benedirete il giorno e l’ora in cui mi avete creduto.(San Luigi Maria Grignion De Montfort)

Le promesse della Madonna per la recita del Santo Rosario

1) A tutti quelli che reciteranno devotamente il mio Rosario, io prometto la mia protezione speciale e grandissime grazie.

2) Colui che persevererà nella recitazione del mio Rosario riceverà qualche grazia insigne.

3) Il Rosario sarà una difesa potentissima contro l’infernodistruggerà i vizi, libererà dal peccato, dissiperà le eresie.

4) Il Rosario farà fiorire le virtù e le buone opere e otterrà alle anime le più abbondanti misericordie divine; sostituirà nei cuori l’amore di Dio all’amore del mondo, elevandoli al desiderio dei beni celesti ed eterni. Quante anime si santificheranno con questo mezzo!

5) Colui che si affida a me con il Rosario, non perirà.

6) Colui che reciterà devotamente il mio Rosario, meditando i suoi misteri, non sarà oppresso dalla disgraziaPeccatore, si convertirà; giusto, crescerà in grazia e diverrà degno della vita eterna.

7) I veri devoti del mio Rosario non moriranno senza i Sacramenti della Chiesa.

8) Coloro che recitano il mio Rosario troveranno durante la loro vita e alla loro morte la luce di Diola pienezza delle sue grazie e parteciperanno dei meriti dei beati.

9) Libererò molto prontamente dal purgatorio le anime devote del mio Rosario.

10) I veri figli del mio Rosario godranno di una grande gloria in cielo.

11) Quello che chiederete con il mio Rosario, lo otterrete.

12) Coloro che diffonderanno il mio Rosario saranno soccorsi da me in tutte le loro necessità.

13) Io ho ottenuto da mio Figlio che tutti i membri della Confraternita del Rosario abbiano per fratelli durante la vita e nell’ora della morte i santi del cielo.

14) Coloro che recitano fedelmente il mio Rosario sono tutti miei figli amatissimi, fratelli e sorelle di Gesù Cristo.

15) La devozione al mio Rosario è un grande segno di predestinazione.

(La Madonna a San Domenico e al Beato Alano)

Promesse della Vergine Maria a coloro che portano sempre con se’ la corona del Santo Rosario

1) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, saranno da me condotti a mio Figlio.

2) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, saranno da me aiutati nelle loro imprese.

3) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, impareranno ad amare la Parola e la Parola li farà liberi. Non saranno più schiavi.

4) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, ameranno sempre di più mio Figlio.

5) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno una conoscenza più profonda di mio Figlio nella loro vita quotidiana.

6) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno un desiderio profondo di vestire con decenza per non perdere la virtù della modestia.

7) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, cresceranno nella virtù della castità.

8) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno una coscienza più profonda dei loro peccati e cercheranno sinceramente di correggere la propria vita.

9) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno un profondo desiderio di diffondere il messaggio di Fatima.

10) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, sperimenteranno la grazia della mia intercessione.

11) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno pace nella loro vita giornaliera.

12) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, saranno ripieni di un profondo desiderio di recitare il S. Rosario e meditare i Misteri.

13) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, saranno confortati nei momenti di tristezza.

14) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, riceveranno il potere di prendere decisioni sagge illuminati dallo Spirito Santo.

15) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, saranno invasi da un profondo desiderio di portare oggetti benedetti.

16) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, venereranno il mio Cuore immacolato e il Sacro Cuore di mio Figlio.

17) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, non useranno il nome di Dio invano.

18) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno una profonda compassione per Cristo crocifisso e aumenterà il loro amore per Lui.

19) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, saranno guariti da malattie fisiche, mentali ed emozionali.

20) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno pace nelle proprie famiglie.

(Promesse fatte dalla Vergine durante varie apparizioni)

Pregare con il Rosario

(da “I Quaderni del 1945-50”, 8 maggio 1947, di Maria Valtorta)

Dice Maria Ss. di Fatima

«Ti ho dato la vista intellettiva di ciò che è un Rosario ben detto: pioggia di rose sul mondo.Ad ogni Ave che un’anima amante dice con amore e con fede io lascio cadere una grazia. Dove? Da per tutto: sui giusti a farli più giusti, sui peccatori per ravvederli. Quante! Quante grazie piovono per le Ave del Rosario! Rose bianche, rosse, oro.

Rose bianche dei misteri gaudiosi, rosse dei dolorosi, d’oro dei gloriosi. Tutte rose potenti di grazie per i meriti del mio Gesù. Perché sono i suoi meriti infiniti che dànno valore a ogni orazione. Tutto è e avviene, di ciò che è buono e santo, per Lui. Io spargo, ma Egli avvalora. Oh! Benedetto mio Bambino e Signore!

Vi do le rose candide dei meriti grandissimi della perfetta, perché divina – e perfetta perché volontariamente voluta conservare tale dall’Uomo – Innocenza di mio Figlio. Vi do le rose porpuree degli infiniti meriti della Sofferenza di mio Figlio, così volonterosamente consumata per voi. Vi do le rose d’oro della sua perfettissima Carità. Tutto di mio Figlio vi do, e tutto di mio Figlio vi santifica e salva. Oh! io sono nulla, io scompaio nel suo fulgore, io compio solo il gesto di dare, ma Egli, Egli solo è l’inesauribile fonte di tutte le grazie!».

La potenza del Rosario

Ciò che il Cielo ci ha rivelato sul valore del S. Rosario

Vi esorto a rileggere e a meditare il messaggio che la Madonna rivolse parlando a noi della potenza ed efficacia che il Santo Rosario ha sempre sul Cuore di Dio e su quello Figlio suo. Ecco perché la Madonna stessa nelle sue apparizioni prende parte alla recita del Rosario, come nella grotta di Lourdes con S. Bernardetta e a Fatima con me, Francesco e Giacinta. E quando il rosario scorre nelle vostre mani gli angeli e i santi si uniscono a voi. Mai come oggi, il mondo ha bisogno del vostro rosario. Ricordate che sulla terra vi sono coscienze prive della luce della fede, peccatori da convertire, atei da strappare a satana, infelici da soccorrere, giovani disoccupati, famiglie nel bivio morale, anime da strappare all’inferno. E’ stato tante volte, la recita di un solo Rosario a placare lo sdegno della divina giustizia, ottenendo sul mondo la Misericordia divina e la salvezza di tante anime. Solo così affretterete l’ora del trionfo del Cuore Immacolato della Madonna sul mondo.

Da quando la Vergine SS. ha dato grande efficacia al rosario, non c’è problema materiale, ne spirituale, nazionale o internazionale che non si possa risolvere con il S. Rosario e con i nostri sacrifici.”

Suor Lucia di Fatima “Bisogna dare più spazio al Rosario. Col Rosario è possibile vincere tutti gli ostacoli che Satana in questo momento vuole creare alla Chiesa cattolica. Tutti i sacerdoti in particolare devono recitare il Rosario. Il Rosario deve essere recitato col cuore e con gioia; non deve essere solo un dovere da sbrigare frettolosamente.”

25 giugno 1985 e 12 giugno 1986, messaggi della Madonna a Medjugorje “Recitate il Rosario. Figlia mia eccoti il Rosario. Tutti coloro che lo reciteranno avranno da Me molte grazie. Esso è un forte legame che vi unisce al mio Cuore. Esso glorifica il Signore, Re del cielo e della terra. Un rosario detto con devozione è un richiamo per qualsiasi intercessione, è la contemplazione dei misteri della fede.. il Padre nostro.. è la preghiera di unione.. la preghiera del Signore.. la preghiera di glorificazione dalla SS. Trinità con la recita del Gloria al Padre.. dì ai miei figli di recitare il S. Rosario anello di fede e di luce e legame di unione, di gloria, di beatitudine.. ecco o figli al corona del Rosario! Chi la reciterà avrà da me tante grazie!.. è una grande unione con il mio Cuore di Madre celeste che glorifica il signore Re del cielo e dell’universo! Riferisci a tutti che mi amino per riparare la moltitudine delle offese fatte al mio Divin Figlio Gesù Cristo.”

Apparizioni di Maria Rosa Mistica a Montichiari “Recitate ogni giorno il Rosario e con esso pregate per il vescovo e i sacerdoti.. recitate molti Rosari. Io sola posso salvarvi dalle disgrazie che si annunciano. Chiunque avrà fiducia in Me sarà salvo.”

Apparizioni della Vergine ad Akita “Gesù e Io vogliamo salvare il mondo; ma occorre che i cristiani preghino molto, particolar-mente recitando il Rosario e la Coroncina alla Divina Misericordia. In ogni chiesa si deve recitare il Rosario insieme col sacerdote dopo la Messa. Con la recita del Rosario, Satana sarà sconfitto. Recitate ogni giorno il Rosario per la conversione dei peccatori.”

Apparizioni della Vergine ad Ottawa La Madonna a Conyers a proposito del Rosario ha detto: “Per favore, pregate il Rosario per la pace, vi prego. Pregate il Rosario per ottenere forza interiore. Pregate contro i mali di questo tempo. Tenete viva la preghiera nelle vostre case e dovunque andate”.

13 ottobre 1998, messaggio della Madonna a Nancy Fowler a Conyer“ Le Ave Maria dette con fede e amore sono come frecce d’oro,che partono dalla bocca dei credenti e penetrano nel Cuore di Gesù.”

La SS. Vergine alle Tre Fontane “Desidero che si continui a recitare il Rosario… Pregate, pregate tanto, almeno 3 ore al giorno, recitate molti Rosari.. recitate il Rosario , pregate con il cuore fervoroso. Il Signore ha toccato molti cuori e li ha infiammati con l’amore del suo Cuore, ha confortato molti sconsolati, ha portato la pace in molte famiglie, in molti cuori. Ha fatto capire a tanti quanto sia stupenda e meravigliosa la preghiera, quanto è efficace la recita del Rosario.”

La Madonna a Belpasso “Figliolini miei, vi consegno il mio Rosario, Catena d’oro che vi tiene stretti al mio Cuore: pregate, pregate col Rosario, tenetelo stretto, recitatelo con fede, col cuore. Sarà la salvezza dell’umanità! Questa sarà il segno che voi siete miei! Egli satana lo teme tanto, e fa di tutto per perdere le anime. Però, io, la vostra Mamma faccio di tutto per salvarle, perché questa è la volontà del Signore. Ma Io ho bisogno del vostro aiuto. Pregate, fate sacrifici e penitenza. Amatevi, amatevi come Io vi amo, solo così le anime si salveranno.”

La Madonna a Suor Chiara Scarabelli – apparizione della Medaglia dei Consacrati “Prometto a tutti i bambini che reciteranno il Rosario con grande devozione che al quinto mistero, gli arcangeli Michele , Raffaele , e Gabriele disegneranno una croce sulla loro fronte.”

Patricia Talbot “Il Rosario è la preghiera del cielo, Io stessa sono venuta a domandarvi. Con essa riuscirete a scoprire le insidie del mio avversario, vi sottrarrete a tanti suoi inganni, vi difende da molti pericoli che vi tende, esso vi preserva dal male e vi avvicina sempre più a me perché io possa ente la vostra guida e la vostra protezione.”

La Madonna a Don Stefano Gobbi “..Invece di inveire, prendete in mano, impugnate il Rosario, l’arma che vincerà il mondo della tenebra. Fatevi apostoli del mio Rosario. Ogni anima orante è una macchina che lega ogni Ave a me rivolta.

Nelle avversità e nelle tentazioni non cedere allo scoraggiamento. La pratica della confessione e la recita de S. Rosario sono le armi più efficaci contro il maligno.”

La Madonna a Luigina Sinapi – Mistica romana “Meditate sulle sofferenze di Nostro Signore Gesù e sul profondo dolore di Sua Madre. Pregate il Rosario, specialmente i Misteri Dolorosi per ricevere la grazia di pentirvi.”

La Madonna a Marie-Claire Mukangango – apparizioni di Kibeho “Il Rosario è un dono meraviglioso della Madonna all’umanità, questa preghiera è la sintesi della nostra fede, il sostegno della nostra speranza, l’esplosione della nostra carità.. è un Arma potente per mettere in fuga il demonio, per superare le tentazioni, per vincere il Cuore di Dio, per ottenere grazie dalla Madonna. Amate e fate amare la Madonna. Pregate e fate pregare il Rosario. Questo è il mio testamento spirituale”.

Padre Pio “Parla del Rosario di mia Madre Benedetta, parla alle anime dei grandi mezzi di salvezza Eucaristia e Rosario.

Figlia mia io sono la Vergine del Rosario: gioisco quando vedo che tu ne consigli la recita , almeno di una terza parte per onorarmi. Continua a farlo è devozione di salvezza.. avvolgi in questo mio Rosario, coloro che ami e che sono tuoi.. parla alle anime dell’Eucarestia, parla loro del Rosario, di’ che in grazia si cibino del Corpo di Cristo e dell’alimento della preghiera del Rosario… se verranno al Tabernacolo con le dovute disposizioni, cuore puro ed assetato d’amore e reciteranno il Rosario, o la terza parte, tutti i giorni, non occorrerà altro per allontanare la giustizia di Dio.. il Rosario, il Tabernacolo, e le mie vittime sono sufficienti perché al mondo siano dati il perdono e la pace.”

Gesù e Maria ad Alexandrina M. da Costa Don Bosco nei suoi sogni rivelatori vide : “ Una regione selvaggia e sconosciuta, degli uomini alti, di aspetto feroce, che combattevano fra di loro. Andavano incontro ad essi per convertirli, missionari di vari ordini con il crocifisso in mano, ma tutti venivano uccisi. Poi vide avanzare missionari, preceduti da gruppi di giovani. Don Bosco riconobbe i suoi salesiani, e cominciò a temere per la loro sorte. E intanto, noto, che i selvaggi davanti ad essi si fermarono, diventavano pacifici, deponevano le armi e li accoglievano con molta amicizia. Don Bosco vide che i suoi missionari avanzavano con l Rosario in mano.

Tratto dai sogni di Don Bosco

Il Santo Rosario e la bomba atomica di Hiroshima

Su Hiroshima è caduta una bomba atomica.Lo scopo era di annientare Hiroshima per distruggere il potere militare giapponese.
Ma la Madonna, la Regina del Rosario, ha protetto miracolosamente una piccola comunità di quattro padri gesuiti, che vivevano nella casa parrocchiale, a soltanto otto isolati dal centro dell’esplosione. Padre Hubert Schiffer aveva 30 anni elavorava nella parrocchia dell’Assunzione di Maria, a Hiroshima. Ha dato la sua testimonianza davanti a decine di migliaia di persone: “Attorno a me c’era soltanto una luce abbagliante. Tutto a un tratto, tutto si riempì istantaneamente da una esplosione terribile. Sono stato scaraventato nell’aria. Poi si è fatto tutto buio, silenzio, niente. Mi sono trovato su una trave di legno spaccata, con la faccia verso il
basso. Il sangue scorreva sulla guancia. Non ho visto niente, non ho sentito niente. Ho creduto di essere morto. Poi ho sentito la mia propria voce. Questo è stato il più terribile di tutti quegli eventi. Mi ha fatto capire che ero ancora vivo e ho cominciato a rendermi conto che c’era stata una terribile catastrofe! Per un giorno intero i miei tre confratelli ed io siamo stati in questo inferno di fuoco, di fumo e radiazioni, finché siamo stati trovati ed aiutati da soccorritori. Tutti eravamo feriti, ma con la grazia di Dio siamo sopravvissuti”.
Nessuno sa spiegare con logica umana, perché questi quattro padri gesuiti furono i soli sopravvissuti entro un raggio di 1.500 metri. Per tutti gli esperti rimane un enigma, perché nessuno dei quattro padri è rimasto contaminato dalla radiazione atomica, e perché la loro casa, la casa parrocchiale, era ancora in piedi, mentre tutte le altre case intorno erano state distrutte e bruciate. Anche i 200 medici americani e giapponesi che, secondo le loro stesse testimonianze,
hanno esaminato padre Schiffer, non hanno trovato nessuna spiegazione a perché mai, dopo 33 anni dallo scoppio, il padre non soffriva nessuna conseguenza dell’esplosione atomica e continuava a vivere in buona salute. Perplessi, hanno avuto tutti sempre la stessa risposta alle tante loro domande: “Come missionari abbiamo voluto vivere nel nostro paese il messaggio della Madonna di Fatima e perciò abbiamo pregato tutti i giorni il Rosario.” Ecco il messaggio pieno di speranza di Hiroshima: La preghiera del Rosario è più forte della bomba atomica! Oggi, nel centro della città ricostruita di Hiroshima, si trova una chiesa dedicata alla Madonna. Le 15 vetrate mostrano i 15 misteri del Rosario, che si prega in questa chiesa giorno e notte.Un altro racconto di padre Schiffer aggiunge che avevano appena finito di dire Messa, e si erano recati a fare colazione, quando la bomba cadde:
“Improvvisamente, una terrificante esplosione riempì l’aria come di una tempesta di fuoco. Una forza invisibile mi tolse dalla sedia, mi scagliò attraverso l’aria, mi sbalzò, mi buttò, mi fece volteggiare come una foglia in una raffica di vento d’autunno.” Quando riaprì gli occhi, egli, guardandosi intorno, vide che non vi erano più edifici in piedi, fatta eccezione per la casa parrocchiale. Tutti gli altri in un raggio di circa 1,5 chilometri, si racconta, morirono immediatamente, e quelli più distanti morirono in pochi giorni per le radiazioni gamma. Tuttavia, il solo danno fisico che padre Schiffer accusò, fu quello di sentire alcuni pezzi di vetro dietro il collo. Dopo la resa del Giappone, i medici dell’esercito americano gli spiegarono che il suo corpo avrebbe potuto iniziare a deteriorarsi a causa delle radiazioni. Con stupore dei medici, il corpo di padre Schiffer sembrava non contenere radiazioni o effetti dannosi della bomba. In realtà, egli visse per altri 33 anni in buona salute, e partecipò al Congresso Eucaristico tenutosi a Philadelphia nel 1976. In quella data, tutti gli otto membri della comunità dei Gesuiti di Hiroshima erano ancora in vita. Questi sono i nomi degli altri sacerdoti gesuiti che sopravvissero all’esplosione: Fr. Hugo Lassalle, Fr. Kleinsorge, Fr. Cieslik.
Un miracolo simile avvenne anche a Nagasaki, dove un convento francescano – “Mugenzai no Sono” (“Giardino dell’Immacolata”) – fondato da San Massimiliano Kolbe rimase illeso come a Hiroshima. Dal giorno in cui le bombe caddero, i gesuiti superstiti furono esaminati più di 200 volte dagli scienziati senza giungere ad alcuna conclusione, se non che la sopravvivenza degli otto gesuiti all’esplosione fu un evento inspiegabile per la scienza umana.

Sapevate che nel 1945 il 70% dei cattolici giapponesi viveva a Nagasaki? Era “la città cattolica del Giappone”.Testimonianza del prof. Hikoka Vanamuri – sopravvissuto di Hiroshima nel 6 agosto 1945( tratto da: nelcuoredimaria ): Hikoka Vanamuri, già professore all’Università di Tokio in filosofia, è stato intervistato in occasione del suo pellegrinaggio a Fatima, e così ha risposto: «Non tornerò in Giappone. Dopo anni di studi, dopo anni di meditazione ho compreso che la vita nell’atmosfera viziata di Buddha è rimasta un’inacidita testimonianza storica di paganesimo vociferante e mi sono convertito alla religione cattolica. La decisione l’ho presa dopo lo scoppio della bomba atomica su Hiroshima. Ero a Hiroshima per una ricerca storica. Lo scoppio della bomba mi trovò in biblioteca. Consultavo un libro portoghese e mi venne sott’occhio l’immagine della Madonna di Fatima. Mi sembra che questa si muovesse, dicesse qualcosa. All’improvviso una luce abbagliante, vivissima mi ferì le pupille. Rimasi impietrito. Era accaduto il cataclisma. Il cielo si era oscurato, una nuvola di polvere bruna aveva coperto la città. La biblioteca bruciava. Gli uomini bruciavano. I bambini bruciavano. L’aria stessa bruciava. Io non avevo portato la minima scalfittura. Il segno del miracolo era evidente. Non riuscivo tuttavia a spiegare quello che era successo. Ma il miracolo ha una spiegazione? Non riuscivo nemmeno a pensare. Solo l’immagine della Madonna di Fatima mi splendeva su tutti i fuochi, sugli incendi, sulla barbarie degli uomini. Senza dubbio ero stato salvato perché portassi la testimonianza della Vergine su tutta la terra. Il dott. Keia Mujnuri, un amico dal quale mi recai quindici giorni dopo stabilì attraverso i raggi X che il mio corpo non aveva sofferto scottature. La barriera del mistero si frantumava. Cominciavo a credere nella bellezza dell’amore. Imparai il catechismo ma sul cuore tenevo l’immagine di Lei, il canto soave di Fatima. Desideravo il Signore per confessarmi, ma lo desideravo per mezzo di Sua Madre».

“Tutti mi chiameranno Beata” di Padre Dario Betancourt :

Io credo che non riusciremo mai a comprendere, almeno su questa terra, l’importanza della devozione a Maria Santissima. Il Signore prima di morire affidò l’umanità, simboleggiata dall’apostolo Giovanni, a Sua Madre che visse in seguito nella casa dell’apostolo prediletto da Gesù. Ciò significa che se da un lato tutto il genere umano è affidato da Dio a Maria Santissima in qualità di Madre, dall’altro lato il dono speciale della devozione alla Madonna viene regalato a coloro che Gesù predilige o sceglie a Suo insindacabile giudizio. Giovanni che l’accolse nella sua casa visse, secondo la tradizione, fino a 90 anni; non fu martirizzato e scrisse, grazie all’intercessione della Sposa dello Spirito Santo, il Vangelo più teologico. Non dobbiamo trascurare il fatto che la Madonna è stata scelta dallo Spirito Santo per evangelizzare l’umanità idolatra mediante le numerosissime apparizioni mariane; basti pensare, senza trascurare le altre, a Guadalupe, Lourdes, Fatima, Medjugorje ed alla loro influenza sull’umanità.

“Per mezzo della Santissima Vergine Maria Gesù Cristo è venuto nel mondo; ugualmente per mezzo di lei, egli deve regnare nel mondo”.

“Dove c’è Maria non c’è lo Spirito maligno; uno dei segni più infallibili che uno è condotto dallo spirito buono è l’essere molto devoto di Maria Vergine, il pensare spesso a lei, parlarne spesso. Un santo aggiunge che, come la respirazione è un segno certo che il corpo non è morto, così il ricordo frequente e l’amorosa invocazione di Maria è un segno certo che l’anima non è morta per il peccato.

Allo stesso modo che solamente Maria, dice la Chiesa assistita dallo Spirito Santo, sconfisse tutte le eresie: – Tu sola hai distrutto tutte le eresie nel mondo intero -, nonostante che i critici borbottino, mai alcun fedele devoto di Maria cadrà nell’eresia o nell’illusione almeno formale. Potrà forse errare materialmente, prendere la menzogna per la verità e lo spirito maligno per il buono, sebbene più difficilmente di un altro; ma presto o tardi conoscerà il suo sbaglio e il suo errore materiale, e riconosciutolo non si ostinerà affatto, ma si ritratterà docilmente.”

“Dice S. Bernardo in termini chiari, per ispirarci questa pratica: – Quando Maria ti sostiene non cadi, quando ti protegge non temi, quando ti conduce non ti affatichi; quando ti è favorevole arrivi al porto della salvezza -. E in termini ancora più espliciti sembra che dica la medesima cosa S. Bonaventura: – La Santissima Vergine – dice egli – non è solamente trattenuta nella pienezza dei santi; ma essa trattiene e custodisce i santi nella loro pienezza, affinchè non diminuisca. Impedisce che le loro virtù si dissipino, che i loro meriti periscano, che le loro grazie si perdano, che i demoni nuocciano loro, infine impedisce che il Figlio li castighi quando essi peccano”

“I fedeli servi della S. Vergine dicono dunque arditamente con s. Giovanni Damasceno: – Confidando in te, o Madre di Dio, io sarò salvo; da te difeso non temerò giammai; con la tua protezione e il tuo aiuto io combatterò e metterò in fuga i miei nemici; perché la devozione verso di te è un’arma salutare che Dio dà a coloro che vuole salvi -“

“Gli eretici imparano e recitano ancora il Pater, ma non l’Ave Maria e il Rosario; è il loro spauracchio: porterebbero su di sè un serpente piuttosto che una corona. Gli orgogliosi anche sebbene cattolici, avendo le stesse inclinazioni del loro padre Lucifero, disprezzano e non hanno che indifferenza per l’Ave Maria e considerano il Rosario come devozione da donnicciola, buona solo per gli ignoranti e per quelli che non sanno leggere. Al contrario si vede per esperienza che quelli che hanno grandi segni di predestinazione, amano, gustano e recitano con piacere l’Ave Maria; e più sono di Dio e più amano questa preghiera. E’ appunto quanto la Santa Vergine disse al Beato Alan con quelle parole che io ho citato.

Io non so come ciò avvenga, ne perché, ma ciò tuttavia è vero e non conosco miglior segreto per sapere se una persona di Dio che esaminar se ella ama dire l’Ave Maria e il Rosario.

Un’Ave Maria ben detta, cioè con attenzione, devozione modestia, è, secondo i santi, il nemico del diavolo, che lo mette in fuga, il martello che lo schiaccia, la santificazione dell’anima, la gioia degli angeli, la melodia dei predestinati, il cantico del Nuovo Testamento, il gaudio di Maria e della Santissima Trinità. Un’ave Maria è una rugiada celeste che rende l’anima feconda, è un bacio casto e amoroso che si dà a Maria, è una rosa vermiglia che le si presenta, è una perla preziosa che le si offre, è una coppa d’ambrosia e di nettare di vino che le si dà. Tutti questi paragoni sono dei santi”.

“Maria deve rispendere più che mai, in misericordia, in forza ed in grazia, in questi ultimi tempi: in misericordia, per ricondurre e ricevere amorosamente i poveri peccatori e i traviati che si convertiranno e ritorneranno alla Chiesa cattolica; in forza contro i nemici di Dio, gli idolatri, gli scismatici, maomettani, giudei e gli empi induriti, che si ribelleranno in modo terribile, onde sedurre e far cadere, con promesse e minacce, tutti quelli che saranno loro contrari; infine ella dovrà risplendere in grazia per animare e sostenere i prodi soldati e fedeli servi di Gesù Cristo, i quali combatteranno per i suoi interessi.

Infine Maria deve essere terribile al diavolo e ai suoi seguaci come un esercito schierato in battaglia, specialmente in questi ultimi tempi, poiché il diavolo, ben sapendo che gli rimane più poco tempo per perdere le anime, raddoppia più che mai ogni giorno gli sforzi e gli attacchi, susciterà ben presto crudeli persecuzioni e metterà gravi impedimenti ai servi fedeli e ai veri figli di Maria, contro i quali deve fare maggiori sforzi per vincerli.”

Le nostre devozioni

Ci affidiamo in modo particolare a Maria, sappiamo che nostra Madre ci indica la strada più veloce e più dolce per raggiungere suo Figlio, Gesù.

Ecco cosa è consigliato a tutti i membri del gruppo.

Tutte le devozioni possiamo diffonderle alle persone che fanno parte della nostra famiglia, ai nostri amici e a tutti i nostri fratelli in Dio Padre.

Devozione delle tre Ave Maria

Si recita tutti i giorni al mattino, meglio se recitata anche alla sera.

Maria, Madre di Gesù e Madre mia, difendimi dal Maligno in vita e nell’ora della morte

– per il Potere che ti ha concesso l’Eterno Padre:

Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte. Amen

– per la Sapienza che ti ha concesso il divin Figlio:

Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte. Amen

– per l’Amore che ti ha concesso lo Spirito Santo:

Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte. Amen

La devozione delle tre “Ave Maria” La chiave per entrare in Paradiso.

Volete salvarvi? Siate devoti della Vergine Santissima, Mediatrice di tutte le grazie, recitando ogni giorno Tre Ave Maria. Santa Matilde di Hackeborn, monaca benedettina morta nel 1298, pregava la Madonna d’assisterla nel momento della morte. Consolantissima fu la risposta della Madre di Dio: “Sì, farò quello che tu mi domandi, figlia mia, però ti chiedo di recitare ogni giorno Tre Ave Maria: la prima per ringraziare l’Eterno Padre per averMi resa ponnipotente in Cielo e in terra; la seconda per onorare il Figlio di Dio per AverMi dato tale scienza e sapienza da sorpassare quella di tutti i Santi e di tutti gli Angeli e per averMi circonfusa di tanto splendore da illuminare, come sole splendente, tutto il Paradiso; la terza per onorare lo Spirito Santo per aver acceso nel mio Cuore le fiammi più ardenti del Suo Amore e di averMi fatta così buona e benigna da essere, dopo Dio, la più dolce e la più misericordiosa”. 

Ecco la speciale promessa della Madonna che vale per tutti: “Nell’ora della morte:

DEVOZIONE DELLE TRE AVE MARIE

(1) Io ti sarò presente, confortandoti e allontanando da te ogni forza diabolica,

(2) t’infonderò luce di fede e conoscenza, affinchè la tua fede non venga tentata per ignoranza,

(3) t’assisterò nell’ora del tuo trapasso infondendo nell’anima tua la soavità del Divino Amore, affinchè prevalga in te, tanto da mutare ogni pena e amarezza di morte in grande soavità.

Molti santi tra cui Sant’Alfonso Maria de Liguori, San Giovanni Bosco, il Beato Pio da Pietrelcina, furono propagatori della devozione delle Tre Ave Maria. L’apostolato delle Tre Ave Maria è stato approvato e incoraggiato dai Sommi Pontefici. “Non è forse nelle abitudini del Signore di operare le più grandi meraviglie con dei mezzi che sembrano i più semplici e sproporzionati”. Per questo il Venerabile Servo di Dio Luigi Maria Baudoin scrisse: “Recitate ogni giorno le Tre Ave Maria. Se siete fedeli nel pregare questo tributo di omaggio a Maria, io vi prometto il Paradiso”.

Devozione al Sacro Cuore di Gesù

La grande fioritura della devozione al Sacro Cuore di Gesù

La fioritura si ebbe grazie alle rivelazioni private della visitandina Santa Margherita Maria Alacoque che insieme a San Claude de la Colombière ne propagarono il culto.

Sin dal principio, Gesù ha fatto comprendere a Santa Margherita Maria Alacoque che avrebbe sparso le effusioni della sua grazia su tutti quelli che si sarebbero interessati a questa amabile devozione; tra esse fece anche la promessa di riunire le famiglie divise e di proteggere quelle in difficoltà riportando in esse la pace.

Santa Margherita scrive alla Madre de Saumaise, il 24 agosto 1685: «Egli (Gesù) le ha fatto conoscere, di nuovo, la gran compiacenza che prende nell’essere onorato dalle sue creature e le sembra che Egli le promettesse che tutti quelli che si sarebbero consacrati a questo sacro Cuore, non perirebbero e che, siccome egli è la sorgente d’ogni benedizione, così le spanderebbe, con abbondanza, in tutti i luoghi dove fosse esposta l’immagine di questo amabile Cuore, per esservi amato e onorato. Così riunirebbe le famiglie divise, proteggerebbe quelle che si trovassero in qualche necessità, spanderebbe l’unzione della sua ardente carità in quelle comunità dove fosse onorata la sua divina immagine; e ne allontanerebbe i colpi della giusta collera di Dio, ritornandole nella sua grazia, quando ne fossero decadute».

Ecco inoltre un frammento di una lettera della santa a un Padre gesuita, forse al P. Croiset: «Perché non posso io raccontare tutto quello che so di questa amabile devozione e scoprire a tutta la terra i tesori di grazie che Gesù Cristo racchiude in questo Cuore adorabile e che intende spandere su tutti quelli che la praticheranno?… I tesori di grazie e di benedizioni che questo sacro Cuore racchiude sono infiniti. Io non so che vi sia nessun altro esercizio di devozione, nella vita spirituale, che sia più efficace, per innalzare, in poco tempo, un’anima alla più alta perfezione e per farle gustare le vere dolcezze, che si trovano nel servizio di Gesù Cristo».«In quanto alle persone secolari, troveranno in questa amabile devozione tutti i soccorsi necessari al loro stato, vale a dire, la pace nelle loro famiglie, il sollievo nel loro lavoro, le benedizioni del cielo in tutte le loro imprese, la consolazione nelle loro miserie; è proprio in questo sacro Cuore che troveranno un luogo di rifugio durante tutta la loro vita, e principalmente all’ora della morte. Ah! come è dolce morire dopo avere avuto una tenera e costante devozione al sacro Cuore di Gesù Cristo!».«Il mio divin Maestro mi ha fatto conoscere che coloro che lavorano alla salute delle anime, lavoreranno, con successo e conosceranno l’arte di commuovere i cuori più induriti, purché abbiano una tenera devozione al suo sacro Cuore, e s’impegnino a ispirarla e stabilirla in ogni dove».«Infine, è molto visibile che non vi è nessuno al mondo che non riceva ogni sorta di soccorso dal cielo, se ha per Gesù Cristo un amore veramente riconoscente, come si è quello che gli si dimostra, con la devozione al suo sacro Cuore».

Questa è la raccolta delle promesse fatte da Gesù a santa Margherita Maria, in favore dei devoti del Sacro Cuore:

1. Io darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato.
2. Io metterò la pace nelle loro famiglie.
3. Io li consolerò in tutte le loro afflizioni.
4. Io sarò il loro sicuro rifugio in vita e specialmente in morte.
5. Io spanderò le più abbondanti benedizioni sopra tutte le loro imprese.
6. I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l’oceano infinito della misericordia.
7. Le anime tiepide diverranno fervorose.
8. Le anime fervorose s’innalzeranno rapidamente a una grande perfezione.
9. Io benedirò le case ove l’immagine del mio sacro Cuore sarà esposta e onorata.
10. Io darò ai sacerdoti il dono di commuovere i cuori più induriti.
11. Le persone che propagheranno questa devozione avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non ne sarà mai cancellato.
12. Io prometto nell’eccesso della misericordia del mio Cuore che il mio amore onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno il primo venerdì del mese per nove mesi consecutivi la grazia della penitenza finale. Essi non moriranno in mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, e il mio Cuore sarà loro rifugio sicuro in quell’ora estrema.

Consacrazione al Sacro Cuore di Gesù (di Santa Margherita Maria Alacoque)

Io (nome e cognome), 

dono e consacro al Cuore adorabile di nostro Signore Gesù Cristo

 la mia persona e la mia vita, (la mia famiglia/il mio matrimonio), 

le mie azioni, pene e sofferenze, 

per non voler più servirmi d’alcuna parte del mio essere, 

che per onorarlo, amarlo e glorificarlo.

E’ questa la mia volontà irrevocabile: 

essere tutto suo e fare ogni cosa per suo amore, 

rinunciando di cuore a tutto ciò che potrebbe dispiacergli.

Ti scelgo, o Sacro Cuore, come unico oggetto del mio amore, 

come custode della mia via, pegno della mia salvezza, 

rimedio della mia fragilità e incostanza,

 riparatore di tutte le colpe della mia vita e rifugio sicuro nell’ora della mia morte. 

Sii, o Cuore di bontà, la mia giustificazione presso Dio, tuo Padre, 

e allontana da me la sua giusta indignazione. 

O Cuore amoroso, pongo tutta la mia fiducia in te, 

perchè temo tutto dalla mia malizia e debolezza, 

ma spero tutto dalla tua bontà.

Consuma, dunque, in me quanto può dispiacerti o resisterti; 

il tuo puro amore s’imprima profondamente nel mio cuore, 

in modo che non ti possa più scordare o essere da te separato. 

Ti chiedo, per la tua bontà, che il mio nome sia scritto in te,

poichè voglio concretizzare tutta la mia felicità

e la mia gloria nel vivere e morire come tuo servo.

Amen.

Coroncina al Sacro Cuore recitata da P.Pio

O mio Gesù, che hai detto: 

“in verità vi dico, chiedete ed otterrete, cercate e troverete, picchiate e vi sarà aperto” 

ecco che io picchio, io cerco, io chiedo la grazia….
– Pater, Ave, Gloria
– S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.

O mio Gesù, che hai detto: 

“in verità vi dico, qualunque cosa chiederete al Padre mio nel mio nome, Egli ve la concederà”

, ecco che al Padre tuo, nel tuo nome, io chiedo la grazia….
– Pater, Ave, Gloria
– S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.

O mio Gesù, che hai detto: 

“in verità vi dico, passeranno il cielo e la terra, ma le mie parole mai” 

ecco che appoggiato all’infallibilità delle tue sante parole io chiedo la grazia….
– Pater, Ave, Gloria
– S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.

O S. Cuore di Gesù, cui è impossibile non avere compassione degli infelici, abbi pietà di noi miseri peccatori, 

ed accordaci le grazie che Ti domandiamo per mezzo dell’Immacolato Cuore di Maria, tua e nostra tenera Madre.
– S. Giuseppe, Padre Putativo del S. Cuore di Gesù prega per noi
– Salve, o Regina..

Novena al Sacro Cuore

(da recitarsi tutta intera per nove giorni consecutivi)

Cuore adorabile di Gesù, dolce mia vita, nei miei presenti bisogni ricorro a te e affido alla tua potenza, alla tua sapienza, alla tua bontà, tutte le sofferenze del mio cuore, ripetendo mille volte: “O Cuore Sacratissimo, fonte di amore, per i miei presenti bisogni pensaci tu”.

Gloria al Padre

Cuore di Gesù, mi unisco alla tua intima unione con il Padre Celeste.

Cuore amatissimo di Gesù, oceano di misericordia, ricorro a te per aiuto nelle mie presenti necessità e con pieno abbandono affido alla tua potenza, alla tua sapienza, alla tua bontà, la tribolazione che mi opprime, ripetendo ancor mille volte: “O Cuore tenerissimo, unico mio tesoro, per i miei presenti bisogni pensaci tu”.

Gloria al Padre

Cuore di Gesù, mi unisco alla tua intima unione con il Padre Celeste.

Cuore amorosissimo di Gesù, delizia di chi t’invoca! Nell’impotenza in cui mi trovo ricorro a te, dolce conforto dei tribolati e affido alla tua potenza, alla tua sapienza, alla tua bontà, tutte le mie pene e ripeto ancor mille volte: “O Cuore generosissimo, riposo unico di chi spera in te, per i miei presenti bisogni pensaci tu”.

Gloria al Padre

Cuore di Gesù, mi unisco alla tua intima unione con il Padre Celeste.

O Maria, mediatrice di tutte le grazie, una tua parola mi salverà dalle mie presenti difficoltà.

Dì questa parola, o Madre di misericordia e ottienimi la grazia (esporre la grazia che si desidera) dal cuore di Gesù.

Ave Maria

Atto di consacrazione al Sacro Cuore

Il tuo Cuore, o Gesù, è asilo di pace,

il soave rifugio nelle prove della vita,

il pegno sicuro della mia salvezza.

A Te mi consacro interamente, senza riserve, per sempre.

Prendi possesso, o Gesù, del mio cuore,

della mia mente, del mio corpo, dell’anima mia, di tutto me stesso.

I miei sensi, le mie facoltà, i miei pensieri ed affetti sono tuoi.

Tutto ti dono e ti offro; tutto appartiene a Te.

Signore, voglio amarti sempre più, voglio vivere e morire di amore.

Fa o Gesù, che ogni mia azione, ogni mia parola,

ogni palpito del mio cuore siano una protesta di amore;

che l’ultimo respiro sia un atto di ardentissimo e purissimo amore per Te.

Consacrazione della famiglia al Sacro Cuore

Sacro Cuore di Gesù, 

che hai manifestato a Santa Margherita Maria Alacoque

 il desiderio di regnare sulle famiglie cristiane, 

noi ti proclamiamo oggi Re e Signore della nostra famiglia. 

Sii Tu il nostro dolce ospite, il desiderato amico della nostra casa,

il centro di attrazione che ci unisce tutti nell’amore reciproco, 

il centro di irradiazione per cui ciascuno di noi vive la sua vocazione

 e compie la sua missione. 

Sii Tu l’unica scuola di amore. 

Fa’ che impariamo da Te come si ama, donandoci agli altri, 

perdonando e servendo tutti con generosità e umiltà 

senza pretendere il contraccambio. 

O Gesù, che hai sofferto per renderci felici, 

salva la gioia della nostra famiglia; 

nelle ore liete e nelle difficoltà

 il Tuo Cuore sia la sorgente del nostro conforto. 

Cuore di Gesù, attiraci a Te e trasformaci; 

porta a noi le ricchezze del Tuo Amore infinito, 

brucia in esso le nostre deficienze e le nostre infedeltà; 

aumenta in noi la fede, la speranza, la carità. 

Ti chiediamo infine che, dopo averTi amato e servito in questa terra, 

Tu ci riunisca nella gioia eterna del Tuo Regno. 

Amen.

Al Sacro Cuore di Gesù

Cuore santissimo di Gesù,

fonte di ogni bene,

ti adoro, ti amo, ti ringrazio

e, pentito vivamente dei miei peccati,

ti presento questo povero mio cuore.

Rendilo umile, paziente, puro

e in tutto conforme ai desideri tuoi.

Proteggimi nei pericoli,

consolami nelle afflizioni,

concedimi la sanità del corpo e dell’anima,

soccorso nelle mie necessità spirituali e materiali,

la tua benedizione in tutte le mie opere

e la grazia di una santa morte.

Atto di oblazione al Sacro Cuore

Eccomi pronto, o Gesù mio, mite e dolce agnello divino, perennemente immolato sui nostri altari per la salvezza degli uomini: io voglio unirmi a te, soffrire con te, immolarmi con te. A questo fine ti offro tutte le pene, le amarezze, le umiliazioni e le croci di cui è piena la mia vita. Te le offro secondo tutte le intenzioni per cui il Tuo Cuore dolcissimo offre e immola se stesso. Possa il mio modesto sacrificio ottenere le tue benedizioni per la Chiesa, per il sacerdozio, per i poveri peccatori, per la società. E tu, o caro Gesù, degnati di accettarlo dalle mani di Maria Santissima, in unione con il suo Cuore Immacolato. Amen.

Breve atto di offerta al Sacro Cuore

Io (nome), per esservi grato e per riparare le mie infedeltà, vi dono il cuore, e interamente mi consacro a Voi, amabile mio Gesù, e col vostro aiuto propongo di non più peccare.

Indulgenza di 300 giorni.

Plenaria mensile purché dinanzi ad una immagine del S.Cuore (S.Penit. 15-III-1936)

Offerta dei meriti del Sacro Cuore

Eterno Padre vi offro il Cuore del vostro divin Figlio Gesù

con tutto il suo amore, tutte le sue sofferenze, e tutti i suoi meriti:

1- per espiare tutti i peccati che ho commesso in questo giorno

e durante tutta la mia vita. Gloria al Padre…

2- per purificare il bene che ho fatto malamente in questo giorno

e durante tutta la mia vita. Gloria al Padre…

3- per supplire alle buone opere che dovevo fare in questo giorno

e durante tutta la mia vita. Gloria al Padre…

Preghiera al Sacro Cuore

O Cuore Sacratissimo di Gesù, spandete a larga copia

le vostre benedizioni sopra la S. Chiesa, sopra il Sommo Pontefice

e sopra tutto il Clero: date ai giusti la perseveranza,

convertite i peccatori, illuminate gli infedeli, benedite tutti i nostri parenti,

amici e benefattori, assistete i moribondi, liberate le anime del

Purgatorio, e stendete su tutti i cuori il dolce impero del vostro amore.

Da recitare ogni giorno al SS.Cuore

Io vi saluto, o adorabile Cuore di Gesù, sorgente vivifica ed immutabile di gaudio e di vita eterna, tesoro infinito della Divinità, fornace ardentissima del supremo amore: Voi siete il mio rifugio, Voi la sede del mio riposo, Voi il mio tutto. Deh! Cuore amantissimo, infiammate il mio cuore di quel vero amore di cui avvampate: infondete nel mio cuore quelle garzie di cui Voi siete la fonte. Fate che l’anima mia sia totalmente unita alla vostra, e la mia volontà divenga alla vostra ognora conforme; giacchè io desidero che da oggi innanzi il piacer vostro sia la regola e lo scopo di tutti i miei pensieri, affetti ed operazioni. Così sia.

Litanie al Sacro Cuore

Signore, pietà. Signore pietà
Cristo, pietà. Cristo pietà
Signore, pietà. Signore pietà
Cristo, ascoltaci. Cristo, ascoltaci
Cristo, esaudiscici. Cristo, esaudiscici

Padre del cielo, che sei Dio, Abbi pietà di noi.

Figlio, Redentore del mondo, che sei Dio, Abbi pietà di noi.
Spirito Santo, che sei Dio, Abbi pietà di noi.
Santa Trinità, unico Dio, Abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, Figlio dell’eterno Padre, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, formato dallo Spirito Santo nel grembo della Vergine Madre, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, sostanzialmente unito al Verbo di Dio, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, infinitamente maestoso, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, tempio santo di Dio, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, tabernacolo dell’Altissimo, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, abitazione di Dio e porta del cielo, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, fornace ardente di carità, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, santuario di giustizia e di carità, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, traboccante di bontà e di amore, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, abisso di tutte le virtù, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, degnissimo d’ogni lode, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, sovrano e centro di tutti i cuori, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, nel quale sono tutti i tesori della sapienza e della scienza, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, nel quale abita la pienezza della divinità, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, nel quale il Padre si è compiaciuto, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, dalla cui pienezza noi tutti abbiamo attinto, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, desiderio dei colli eterni, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, paziente e immensamente misericordioso, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, generoso verso coloro che ti invocano, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, sorgente di vita e di santità, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, propiziazione per i nostri peccati, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, ricoperto di obbrobrii, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, spezzato per causa dei nostri peccati, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, obbediente fino alla morte, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, trafitto dalla lancia, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, sorgente di ogni consolazione, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, nostra vita e risurrezione, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, nostra pace e riconciliazione, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, vittima dei peccatori, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, salvezza di quanti sperano in te, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù,speranza di quanti muoiono in te, abbi pietà di noi.

Cuore di Gesù, felicità di tutti i Santi, abbi pietà di noi.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, 
perdonaci, o Signore.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, 
ascoltaci, o Signore.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, 
abbi pietà di noi.

Coroncina alla Divina Misericordia, preghiere e promesse.

Si usa una normale corona del Rosario.

Segno della croce.

Orazione nell’Ora della Misericordia (tre pomeridiane)
Gesù, Tu sei appena morto e già una sorgente di vita è sgorgata per le anime. O sorgente di vita, incomprensibile misericordia di Dio, avvolgi il mondo intero e riversati su di noi. O Sangue ed Acqua che scaturisci dal Cuore di Gesù, come sorgente di misericordia per noi, confido in Te.

Padre Nostro – Ave Maria – Credo

Su ogni grano maggiore del Rosario, in luogo del consueto Padre Nostro, si dica:
Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue, l’anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Signore nostro Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

Su ogni grano minore, in luogo dell’Ave Maria, si dica:
Per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero.

Alla fine della corona si ripeta per tre volte:
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.

Dio, Padre Misericordioso, che hai rivelato il Tuo amore nel Figlio Tuo Gesù Cristo, e l’hai riversato su di noi nello Spirito Santo Consolatore, Ti affidiamo oggi i destini del mondo e di ogni uomo. Chinati su di noi peccatori, risana la nostra debolezza, sconfiggi ogni male, fa’ che tutti gli abitanti della terra sperimentino la Tua Misericordia, affinché in Te, Dio Uno e Trino, trovino sempre la fonte della speranza. Eterno Padre, per la dolorosa Passione e la Resurrezione del Tuo Figlio, abbi misericordia di noi e del mondo intero. Amen.

Giovanni Paolo II

O Sangue e Acqua, che scaturisti dal Cuore di Gesù come sorgente di misericordia per noi, confido in Te! Gesù, confido in Te!

Promesse di Gesù Misericordioso a Suor Faustina Kowalska

«Concederò grazie senza numero a chi reciterà questa corona. Se recitata accanto a un morente non sarò giusto giudice ma Salvatore».

«Io do all’umanità un vaso col quale potrà andare ad attingere le grazie alla sorgente della Misericordia: questo vaso è l’immagine con questa iscrizione: “Gesù, io confido in Te!”.

«Questa immagine deve continuamente ricordare alla povera umanità l’infinita Misericordia di Dio. Chiunque avrà esposta ed onorata, nella sua casa, la Mia Divina Effigie sarà preservato dal castigo».

«Come gli antichi Ebrei che avevano segnato le loro case con la croce fatta col sangue dell’agnello pasquale furono risparmiati dall’Angelo Sterminatore, così sarà in quei tristi momenti per coloro che mi avranno onorato esponendo la mia immagine».

«Quanto più grande è la miseria degli uomini, tanto maggior diritto hanno alla Mia Misericordia, perché desidero salvarli tutti. Scrivi che prima di venire come Giudice, spalancherò tutta la grande porta della Mia Misericordia. Chi non vuol passare da questa porta, dovrà passare per quella della Mia Giustizia. La sorgente della Mia Misericordia è stata aperta dal colpo di lancia sulla Croce, per tutte le Anime. Non ne ho esclusa nessuna. L’umanità non troverà né tranquillità né pace finché non si rivolgerà alla Mia Misericordia. Dì all’umanità sofferente che si rifugi nel Mio Cuore Misericordioso, ed Io la ricolmerò di pace».

«Il raggio pallido rappresenta l’Acqua che giustifica le anime; il raggio rosso rappresenta il Sangue che è la vita delle anime. […] Beato colui che vivrà alla loro ombra».

«Desidero che la prima domenica dopo Pasqua sia la Festa della Mia Misericordia. Figlia Mia, parla a tutto il mondo della Mia incommensurabile Misericordia! L’Anima che in quel giorno si sarà confessata e comunicata, otterrà piena remissione di colpe e castighi. Desidero che questa Festa si celebri solennemente in tutta la Chiesa».