Preghiera a Maria

PREGHIERA ALLA MADONNA DELLA SALUTE

“O Madre di misericordia, Madonna della Salute, che vegliando ai piedi della croce del Figlio Gesù hai manifestato la tua solidarietà con l’umanità sofferente, ascolta la voce e la preghiera di tutti i malati, che ricorrono a te con la certezza di trovare una madre che li accoglie, guarisce e conforta. Esaudisci, Madre del Salvatore nostra, le invocazioni che ti rivolgiamo: soccorrici nelle nostre malattie, trasforma le nostre lacrime in preghiera e le nostre sofferenze in momenti di crescita, converti la nostra solitudine in contemplazione e la nostra attesa in speranza.”

Preghiera a Maria

Regina della Pace

Aiutaci, dolce Vergine Maria, aiutaci a dire: ci sia pace per il nostro povero mondo. Tu che fosti salutata dallo Spirito della pace, ottieni pace per noi. Tu che accogliesti in te il Verbo della pace, ottieni pace per noi . Tu che ci donasti il Santo Bambino della pace, ottieni pace per noi. Tu che sei vicina a colui che riconcilia e dici sempre sì a colui che perdona, votata alla Sua eterna Misericordia, ottieni a noi la pace. Astro clemente nelle notti feroci dei popoli, noi desideriamo la pace. Colomba di dolcezza tra gli avvoltoi dei popoli, noi aspiriamo alla pace. Ramoscello di ulivo che germoglia nelle foreste bruciate dei cuori umani, noi abbiamo bisogno di pace. Perché siano finalmente liberati i prigionieri, gli esiliati ritornino in patria, tutte le ferite siano risanate, ottieni per noi la pace. Per l’angoscia degli uomini ti chiediamo la pace. Per i bambini che dormono nelle loro culle ti chiediamo la pace. Per i vecchi che vogliono morire nelle loro case ti chiediamo la pace. Madre dei poveri, nemica dei cuori di pietra, stella che risplendi nelle notti dell’ assurdo, ti chiediamo la pace. Amen.

Inno Gregoriano alla Vergine Maria.

Ave, stella del mare.

Ave, stella del mare, madre gloriosa di Dio, vergine sempre, Maria, porta felice del cielo. L’ « Ave » del messo celeste reca l’annunzio di Dio, muta la sorte di Eva, dona al mondo la pace. Spezza i legami agli oppressi, rendi la luce ai ciechi, scaccia da noi ogni male, chiedi per noi ogni bene. Mostrati Madre per tutti, offri la nostra preghiera, Cristo l’accolga benigno, lui che si è fatto tuo Figlio. Vergine santa fra tutte, dolce regina del cielo, rendi innocenti i tuoi figli, umili e puri di cuore. Donaci giorni di pace, veglia sul nostro cammino, fa’ che vediamo il tuo Figlio, pieni di gioia nel cielo. Lode all’altissimo Padre, gloria al Cristo Signore, salga allo Spirito Santo, l’inno di fede e d’amore.

Amen.

Supplica alla Beata Vergine di Pompei


Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Augusta Regina delle Vittorie, * o Sovrana del Cielo e della Terra, * al cui nome si
rallegrano i cieli e tremano gli abissi, * o Regina gloriosa del Rosario, * noi devoti
figli tuoi, * raccolti nel tuo Tempio di Pompei, (in questo giorno solenne) effondiamo
gli affetti del nostro cuore * e con confidenza di figli * ti esprimiamo le nostre
miserie.
Dal Trono di clemenza, * dove siedi Regina, * volgi, o Maria, * il tuo sguardo
pietoso * su di noi, sulle nostre famiglie, * sull’Italia, sull’Europa, sul mondo. * Ti
prenda compassione * degli affanni e dei travagli che amareggiano la nostra vita. *
Vedi, o Madre, * quanti pericoli nell’anima e nel corpo, * quante calamità ed
afflizioni ci costringono.
O Madre, * implora per noi misericordia dal tuo Figlio divino * e vinci con la
clemenza * il cuore dei peccatori. * Sono nostri fratelli e figli tuoi * che costano
sangue al dolce Gesù * e contristano il tuo sensibilissimo cuore. * Mostrati a tutti
quale sei, * Regina di pace e di perdono.

Ave, o Maria

È vero * che noi, per primi, benché tuoi figli, * con i peccati * torniamo a
crocifiggere in cuor nostro Gesù * e trafiggiamo nuovamente il tuo cuore.
Lo confessiamo: * siamo meritevoli dei più aspri castighi, * ma Tu ricordati * che,
sul Golgota, * raccogliesti, col Sangue divino, * il testamento del Redentore
moribondo, * che ti dichiarava Madre nostra, * Madre dei peccatori. Tu dunque, *
come Madre nostra, * sei la nostra Avvocata, * la nostra speranza. * E noi, gementi, *
stendiamo a te le mani supplichevoli, * gridando: Misericordia!
O Madre buona, * abbi pietà di noi, * delle anime nostre, * delle nostre famiglie, *
dei nostri parenti, * dei nostri amici, * dei nostri defunti, * soprattutto dei nostri
nemici * e di tanti che si dicono cristiani, * eppur offendono il Cuore amabile del tuo
Figliuolo. * Pietà oggi imploriamo * per le Nazioni traviate, * per tutta l’Europa, *
per tutto il mondo, * perché pentito ritorni al tuo Cuore.
Misericordia per tutti, * o Madre di Misericordia!

Ave, o Maria


Degnati benevolmente, o Maria, * di esaudirci! * Gesù ha riposto nelle tue mani *
tutti i tesori delle Sue grazie * e delle Sue misericordie.
Tu siedi, * coronata Regina, * alla destra del tuo Figlio, * splendente di gloria
immortale * su tutti i Cori degli Angeli. * Tu distendi il tuo dominio * per quanto
sono distesi i cieli, * e a te la terra e le creature tutte * sono soggette.*
Tu sei l’onnipotente per grazia, * Tu dunque puoi aiutarci. * Se Tu non volessi
aiutarci, * perché figli ingrati ed immeritevoli della tua protezione, * non sapremmo a
chi rivolgerci. * Il tuo cuore di Madre, * non permetterà di vedere noi, * tuoi figli,
perduti. * Il Bambino che vediamo sulle tue ginocchia * e la mistica Corona che
miriamo nella tua mano, * ci ispirano fiducia che saremo esauditi. * E noi confidiamo
pienamente in te, * ci abbandoniamo come deboli figli * tra le braccia della più tenera
fra le madri, * e, oggi stesso, * da te aspettiamo le sospirate grazie.

Ave, o Maria


Chiediamo la benedizione a Maria
Un’ultima grazia * noi ora ti chiediamo, o Regina, * che non puoi negarci (in questo
giorno solennissimo*) (1). * Concedi a tutti noi * l’amore tuo costante * e in modo
speciale la materna benedizione.
Non ci staccheremo da te * finché non ci avrai benedetti. * Benedici, o Maria, in
questo momento * il Sommo Pontefice. * Agli antichi splendori della tua Corona, * ai
trionfi del tuo Rosario, * onde sei chiamata Regina delle Vittorie, * aggiungi ancor
questo, o Madre: * concedi il trionfo alla Religione * e la pace alla umana Società. *
Benedici i nostri Vescovi, * i Sacerdoti * e particolarmente tutti coloro * che zelano
l’onore del tuo Santuario. * Benedici infine tutti gli associati al tuo Tempio di Pompei

  • e quanti coltivano e promuovono * la devozione al Santo Rosario.
    O Rosario benedetto di Maria, * Catena dolce che ci rannodi a Dio, * vincolo di
    amore che ci unisci agli Angeli, * torre di salvezza negli assalti dell’inferno, * porto
    sicuro nel comune naufragio, * noi non ti lasceremo mai più.
    Tu ci sarai conforto nell’ora di agonia, * a te l’ultimo bacio della vita che si spegne.
    E l’ultimo accento delle nostre labbra * sarà il nome tuo soave, * o Regina del
    Rosario di Pompei, * o Madre nostra cara, * o Rifugio dei peccatori, * o Sovrana
    consolatrice dei mesti.
    Sii ovunque benedetta, * oggi e sempre, * in terra e in cielo. * Amen.
  • Salve, Regina.
    Salve Regina, Madre di misericordia,
    vita, dolcezza e speranza nostra, salve.
    A te ricorriamo esuli figli di Eva,
    a Te sospiriamo gementi e piangenti
    in questa valle di lacrime.
    Orsù dunque, avvocata nostra,
    rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi.
    E mostraci, dopo questo esilio, Gesù,
    il frutto benedetto del tuo seno.
    O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

La Solennità dell ‘Assunzione – 15 agosto

Il primo scritto  che  narra dell’ Assunzione di Maria Vergine  è di  san Gregorio di Tours ( 538 : «Infine, quando la beata Vergine, avendo completato il corso della sua esistenza terrena, stava per essere chiamata da questo mondo, tutti gli apostoli, provenienti dalle loro differenti regioni, si riunirono nella sua casa. Quando sentirono che essa stava per lasciare il mondo, vegliarono insieme con lei. Ma ecco che il Signore Gesù venne con i suoi angeli e, presa la sua anima, la consegnò all’ arcangelo Michele e si allontanò. All’ alba gli apostoli sollevarono il suo corpo su un giaciglio, lo deposero su un sepolcro e lo custodirono, in attesa della venuta del Signore. Ed ecco che per la seconda volta il Signore si presentò a loro, ordinò che il sacro corpo fosse preso e portato in Paradiso ».Fu papa Pio XII il 1° novembre del 1950, Anno Santo, a proclamare solennemente per la Chiesa cattolica  come dogma di fede l’ Assunzione della Vergine Maria al cielo con la Costituzione apostolica Munificentissimus Deus:  « Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo. Perciò, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica». In questa Solennità si festeggia l’ Immacolata Vergine la quale,  immune da ogni colpa originale, finito il corso della sua vita, fu assunta, cioè accolta, alla celeste gloria in anima e corpo e dal Signore esaltata quale regina dell’universo, perché fosse più pienamente conforme al Figlio suo, Signore dei dominanti e vincitore del peccato e della morte .La Vergine  Assunta è segno di consolazione e di sicura speranza per la chiesa pellegrina. Questo perché l’Assunzione di Maria è un’anticipazione della resurrezione della carne, che per tutti gli altri uomini avverrà soltanto alla fine dei tempi, con il Giudizio universale. Nello stesso giorno dell’Assunzione gli ortodossi festeggiano la dormizione. La differenza fra le due è che l’Assunzione non esclude la morte.

Maria nella Chiesa

In questo articolo analizziamo la figura di Maria nella Santa Chiesa, ispirandoci al Trattato sulla Devozione a Maria , di San Luigi Maria Grignion de Montfort. Innanzitutto bisogna comprendere che la presenza e la Missione di Maria non riguardano solo la prima venuta di Gesù Cristo, ma anche
il tempo che vive la Chiesa attualmente. In Maria Dio ha racchiuso l’intero tesoro delle Grazie, a cui gli uomini devono attingere. Il Figlio ha scelto
la Madre come canale attraverso cui elargire le Sue Infinite Grazie di Amore e Misericordia verso l’umanità intera. Lo Spirito Santo l’ha stabilita come dispensatrice dei suoi Doni Celesti. Nulla viene donato se non attraverso Maria.
E questa era da principio la Volontà , il Volere di Dio Padre. Poiché tutto si riceve attraverso la Vergine, la Chiesa la innalza come la più umile, nascosta e alta creatura. Maria è stata la prima ad accettare che la Volontà di Dio si compisse in Lei con Fede Immensa e purezza infinita.
Ciò che colpisce è che le preghiere rivolte a Dio dalla Madre hanno un ‘importanza tale che Lui le ascolta guardando sempre all’umiltà della Vergine.
Addirittura le intercessioni di Maria sono più potenti di quelle delle Creature Angeliche e dei Santi. Il Padre attraverso Maria cerca di avvicinare alla Chiesa i suoi amati figli, affinché diventino cristiani santi. I veri ed autentici cristiani si ritengono figli di un Dio che è Padre e di una Madre che è Maria. Ciò però può avvenire solo attraverso una grande fede. Infatti i non credenti guardano alla Vergine con disprezzo e superficialità.
I cristiani veri la onorano invece come Madre di tutte le Madri. Se un fedele ha Gesù nel cuore, ringrazierà sempre Lei, poiché Lui è frutto ed opera del suo ventre. Sant’ Agostino utilizza una stupenda metafora, affermando che tutti i figli di Maria sono nascosti nel suo grembo, dove saranno custoditi fino al momento della gloria in cielo. Quando la Vergine è presente in un’ anima, produce frutti numerosi e grazie meravigliose. Possiamo Possiamo dire che lo Sposo è lo Spirito Santo e Maria è la sua Sposa.
Infatti è attraverso lo Spirito che in Maria ha avuto pieno compimento il Disegno di Dio sull’ Umanità, a Lui così cara. Maria incarna l’Amore. e si fa Amore attraverso il suo sì a Dio.

Maria, potentissimo nome

Maria potentissimo nome


O potente Madre di Dio e Madre mia Maria,
è vero che non sono degno neppure di nominarti,
ma Tu mi ami e desideri la mia salvezza.

Concedimi, benché la mia lingua sia immonda,
di poter sempre chiamare in mia difesa
il tuo santissimo e potentissimo nome,
perché il tuo nome è l’aiuto di chi vive e la salvezza di chi muore.

Maria purissima, Maria dolcissima, concedimi la grazia
che il tuo nome sia da oggi in poi il respiro della mia vita.
Signora, non tardare a soccorrermi ogni volta che Ti chiamo,
poiché in tutte le tentazioni e in tutte le mie necessità
non voglio smettere di invocarti ripetendo sempre: Maria, Maria.

Così voglio fare durante la mia vita
e spero particolarmente nell’ora della morte,
per venire a lodare eternamente in Cielo il tuo amato nome:
“O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria”.

Maria, amabilissima Maria,
che conforto, che dolcezza, che fiducia, che tenerezza
sente l’anima mia anche solo nel pronunciare il tuo nome,
o soltanto pensando a Te!
Ringrazio il mio Dio e Signore che Ti ha dato per mio bene
questo nome così amabile e potente.

O Signora, non mi basta nominarti qualche volta,
voglio invocarti più spesso per amore;
voglio che l’amore mi ricordi di chiamarti ad ogni ora,
in modo tale da poter esclamare anch’io insieme a Sant’Anselmo:
“O nome della Madre di Dio, tu sei l’amore mio!”.

Mia cara Maria, mio amato Gesù,
i vostri dolcissimi Nomi vivano sempre nel mio ed in tutti i cuori.
La mia mente si dimentichi di tutti gli altri,
per ricordarsi solo e per sempre di invocare i vostri Nomi adorati.

Mio Redentore Gesù e Madre mia Maria,
quando sarà giunto il momento della mia morte,
in cui l’anima dovrà lasciare il corpo,
concedetemi allora, per i vostri meriti,
la grazia di pronunciare le ultime parole dicendo e ripetendo:
“Gesù e Maria vi amo, Gesù e Maria vi dono il cuore e l’anima mia”.

Sant’Alfonso Maria de’ Liguori

Vuoi confezionare un bel vestito per Maria?

«Il beato Alano de la Roche e altri autori, fra i quali il Bellarmino, raccontano che un buon sacerdote consigliò a tre sue penitenti, che erano sorelle, di recitare tutti i giorni devotamente il Rosario per un anno intero, al fine di confezionare un bel vestito di gloria alla Vergine Maria. Si tratta — egli diceva — di un segreto ricevuto dal cielo. Tutte e tre lo dissero per un anno.

Il giorno della Purificazione, verso sera, quando esse erano già a letto, la Madonna, accompagnata da santa Caterina e da santa Agnese, entrò nella loro camera.

Indossava un abito splendente di luce, sul quale era scritto da ogni lato in lettere d’oro: “Ave Maria gratia plena”. La Regina del cielo si avvicinò al letto della sorella maggiore e le disse: “Ti saluto, figlia mia, che mi hai salutato così spesso e così bene. Vengo a ringraziarti del magnifico abito che mi hai confezionato”. Anche le due sante vergini accompagnatrici la ringraziarono, poi tutte e tre scomparvero.

Un’ora dopo la Santa Vergine, con le sue due compagne, venne ancora nella camera, vestita di un abito verde, ma senza oro e senza luce, si avvicinò al letto della seconda sorella e la ringraziò per l’abito che le aveva fatto dicendo il Rosario. Ma siccome questa seconda sorella aveva visto la Madonna apparire a sua sorella maggiore con molto più splendore, ella ne chiese il motivo. “Perché — le rispose Maria — lei mi ha fatto un abito più bello, recitando il Rosario meglio di te”.

Circa un’ora dopo, la Madonna apparve una terza volta alla più giovane delle sorelle, vestita di uno straccio sporco e strappato e le disse: “O figlia, tu mi hai vestita così, ti ringrazio”. La giovinetta, piena di confusione, esclamò: “Possibile, Signora mia? Io vi ho vestita così male, ve ne domando perdono. Concedetemi del tempo per fare un abito più bello, recitando meglio il Rosario”.

Cessata la visione, la sorella più giovane molto afflitta raccontò al confessore tutto ciò che era accaduto. Il sacerdote esortò lei e le altre sorelle a recitare il Rosario per un altro anno con più perfezione che mai, così fecero. Alla fine dell’anno, sempre nel giorno della Purificazione, la Madonna, accompagnata ancora da santa Caterina e da santa Agnese che portavano delle corone, vestita con un abito meraviglioso, apparve loro e disse: “Siate certe, figlie mie, del paradiso, vi entrerete domani con grande gioia”. A ciò tutte e tre risposero: “Il nostro cuore è pronto, nostra cara Signora, il nostro cuore è pronto”. La visione disparve.

Quella stessa notte si sentirono male, mandarono a chiamare il loro confessore, ricevettero gli ultimi sacramenti e lo ringraziarono di aver insegnato loro quella santa pratica. Dopo compieta la Madonna apparve loro ancora, accompagnata da un gran numero di vergini, fece rivestire le tre sorelle con abiti bianchi, dopo di che esse si avviarono verso la celeste patria mentre gli angeli cantavano: “Venite, spose di Cristo, ricevete le corone che vi sono preparate nell’eternità”» (J. A. Coppestein, Beati F. Alani redivivi tractatus mirabilis, c. 70).

Maria, un mistero d’umiltà, nel nascondimento si faceva conoscere da Dio

Dal Trattato della vera devozione a Maria

[1] Per mezzo della ss. Vergine Maria Gesù Cristo venne nel mondo, ancora per mezzo di lei deve regnare nel mondo. Maria è un mistero.

[2] Maria visse tanto nascosta da essere chiamata dallo Spirito Santo e dalla Chiesa Alma Mater, Madre nascosta e riservata. Fu così profondamente umile da non avere, sulla terra, attrattiva più forte e continua che di nascondersi a se stessa e ad ogni creatura per essere conosciuta da Dio solo.

[3] Per esaudirla nelle richieste che gli fece di tenerla nascosta, povera e umile, Dio si compiacque di non rivelarla quasi a nessuna creatura nel concepimento, nella nascita, nella vita, nei suoi misteri, nella risurrezione e nell’assunzione. I suoi stessi genitori non la conoscevano e gli angeli si chiedevano spesso l’un l’altro: «Chi è costei» . L’Altissimo infatti,l’occultava ai loro sguardi e, se lasciava trasparire qualcosa di lei, infinitamente di più era quanto teneva segreto.

fonte: «Trattato della vera devozione a Maria» di S. Luigi Maria Grignion de Montfort

Cosa impariamo da Maria, Maestra di Vita.

Ci mettiamo in mostra o preferiamo restare in disparte? Scegliamo i primi posti o gli ultimi? Cerchiamo di apparire o di essere? Nostra madre ci insegna che è bene coltivare l’umiltà. Impegniamoci a non voler primeggiare, a non voler avere sempre ragione.

Come possiamo essere umili?

Speriamo: Iniziamo dal desiderio dell’umiltà. Giorno per giorno possiamo camminare lungo il sentiero che ci porta a Maria, ad essere sempre più somiglianti a Lei.

Chiediamo aiuto: Invochiamo lo Spirito Santo: “Spirito di Dio, aiutami ad essere simile a Maria, aiutami ad essere umile come mia madre”

Impegniamoci: Ogni giorno prestiamo attenzione a non metterci in mostra, magari aspettiamo che sia l’altro a chiederci il suo parere, non imponiamo il nostro modo di pensare, cerchiamo di attrarre l’altro con il nostro comportamento più che con le parole.

Come possiamo relazionarci con Dio?

Maria nel suo nascondimento si intratteneva con Dio, parlava con Gesù, con nostro Padre, amava la Santissima Trinità con tutta se stessa. Impariamo da lei. Nel silenzio delle nostre case, adibiamo un luogo alla conversazione con Papà e Mamma. Parliamo con Loro pensando che sono realmente vicini a noi, pronti ad ascoltarci. Ci amano da morire e vogliono aiutarci, darci conforto. Raccontiamo Loro le nostre vicende quotidiane. Confidiamo in loro.

Realizzerai il luogo casalingo adibito alla preghiera? Lo hai già? Hai un altare dedicato a Maria e a Gesù?