Nota Storica
Sull’origine del Santuario dedicato al Volto Santo
La venerazione del Volto Santo di Gesù nel Santuario di Capodimonte – Napoli, si è sviluppata per volontà della Signora Flora Romano, nata a Napoli nell’anno 1899 e sposata con il signor Ernesto De Santis nell’anno 1917. I coniugi De Santis vissero in perfetta intesa soprattutto sul piano spirituale e religioso, desiderosi di vivere coerentemente la loro fede cristiana. «Madre» Flora De Santis, così sarà chiamata in seguito da tutti i devoti, fu donna tutta protesa verso il soprannaturale e il trascendente, dotata di tenerissimo amore per il Signore Gesù, di cui contemplava il Volto, «quel Volto luminoso che è stampato sul volto di tutti gli uomini». Ella pregava dinanzi ad un’immagine del Volto di Gesù, pervenutale attraverso “Crociata Missionaria”, un periodico di “Propaganda Fide”, al quale era molto interessata, ansiosa e tutta impegnata com’era della diffusione della buona stampa. Il frontespizio di “Crociata Missionaria” riproduceva la bella e dolce immagine del Volto di Cristo, delineato dalla pittrice Rina Maluta. Fu durante uno dei suoi momenti forti di preghiera che come si narra, il Volto di Gesù, da Madre Flora accuratamente sistemato in una cornice, si animò prodigiosamente trasfigurandosi, e nella sua bellezza radiante le rivolse la parola: “Flora, guarda questo Volto tanto offeso e ingiuriato. Amalo e fallo amare”. Era il 10 febbraio 1932. Da quel momento la sua vita si trasformò totalmente, giacché l’unica preoccupazione fu quella di aderire alla voce del Signore che la chiamava a farsi privilegiato strumento di amore tra gli uomini. Forte nello spirito d ella missione affidatale nutriva totalmente la sua vita di valori soprannaturali, dedicandosi alla preghiera incessante, alla penitenza austera, e a un totale impegno di carità. Suo pensiero costante fu la diffusione nel mondo dell’immagine sacra del Volto di Cristo, il Volto Santo; la diffusione del suo Vangelo, del Suo divino messaggio: portare Cristo nel mondo significava incontrare i fratelli toccati da dolore, dalla sofferenza, dalla povertà e dalla sfiducia, e donare loro l’aiuto e il soccorso insieme alla consolazione e alla speranza. Nel periodo storico in cui incombeva nel mondo la guerra con le sue difficoltà e le sue durezze, e la città di Napoli ne fu brutalmente colpita, Madre Flora si sforzò più fortemente di dispensare la parola della solidarietà e della fiducia in Dio. Amò i poveri in maniera particolare e ad essi donò ciò che possedeva e quanto riceveva attraverso le vie della carità. L’intensa opera di diffusione del culto del Volto Santo trovò ampio riscontro nel cuore della gente di ogni ceto sociale. Da tutti i devoti del Volto Santo ella fu considerata la “Madre”. In lei videro la donna ispirata, di straordinaria accoglienza, desiderosa di offrire sempre la giusta risposta di carità a quanti le si rivolgevano. Ogni risposta pensata, frutto del discernimento dello spirito, adeguata ai problemi di fede e di vita, era una risposta che assumeva il tono della profezia. Possedeva, infatti, il dono della profezia, che esplicò nella testimonianza profonda della fede e della carità. Madre Flora divenne così per tutti apostola instancabile e insonne del Volto Santo. Seppe aprire l’animo della gente al senso forte della preghiera, e si prodigò continuamente perché fosse compresa e conosciuta da quanti la frequentavano l’efficacia della grazia dei sacramenti, suscitando con la sua parola, nel cuore di tutti il desiderio vero della conversione.
Padre Giacinto Ruggiero, francescano della Minoritica Provincia del Sacro Cuore di Gesù di Napoli, divenuto suo confessore le fu di valido aiuto nei momenti difficili e tormentati della sua vita, che non mancarono e ai quali ella reagì con la fermezza del suo temperamento e soprattutto con la fortezza della sua fede. P. Giacinto appoggiò e contribuì molto a dare giusta luce alla sua figura e agli avvenimenti presso le autorità ecclesiastiche.
L’Em.mo Cardinale Alfonso Cataldo, nel 1965, attraverso il suo Vicario, Mons. Erberto D’Agnese, con un decreto ufficiale, concesse, infatti, l’autorizzazione alla celebrazione della S. Messa quotidiana nella Cappellina della Casa del Volto Santo di Capodimonte,” a beneficio spirituale dei devoti, degli orfanelli e degli assistenti degli orfanelli”. Il 31 maggio 1969 la «Madre» concluse la sua giornata terrena: morì povera come visse,
circondata da una schiera immensa di de voti, divenuti suoi figli spirituali. Il suo testamento a favore della Chiesa dì Napoli fu il segno della sua coerenza interiore e della integrità dei suoi sentimenti. In esso, in alternativa, ella indicò come suo erede l’Istituto delle Piccole Ancelle di Cristo Re. La Curia Arcivescovile, in considerazione del loro impegno spirituale, educativo e sociale, preferì che le Piccole Ancelle ne accettassero l’eredità, assumendone l’impegno testamentario della diffusione del culto e della edificazione del Santuario. S.Em.za il Card. Corrado Ursi, Arcivescovo di Napoli, nell’anno 1969, su istanza della Superiora Generale del tempo, Suor Franceschina Tuccillo, autorizzò, a norma dei sacri canoni,l’apertura della Casa Religiosa, con l’annesso oratorio pubblico. Mons.Vincenzo Frattini ne fu nominato Cappellano.
Il terremoto del 1980 produsse grossi danni all’edificio e all’annessa cappellina della Casa del Volto Santo. Con la partecipazione fattiva, concreta, manuale di molti devoti, fu allestita, con le dovute autorizzazioni, in poco tempo, una Chiesa-prefabbricato, di dimensioni molto più ampie della primitiva Cappellina, che costituì il luogo sacro ove si svolgevano le celebrazioni liturgiche. L’immagine del Volto Santo vi dominava nel fondo, dietro l’altare. L’Istituto delle Piccole Ancelle, presente come comunità religiosa dal 1969 nella Casa del Volto Santo, si è impegnato a svolgere la sua missione sia a servizio del “Santuario”, sia prodigandosi nella creazione delle opere annesse. Ampie strutture scolastiche modernamente attrezzate e altre iniziative sociali sono state messe a disposizione e organizzate per tutta la gente del luogo e delle zone circostanti, per fanciulli, giovani e adulti: ciascuno per le sue esigenze fruisce gratuitamente dei servizi disposti; tra l’altro, un moderno edificio a se stante ospita bambini e appartenenti a famiglie provate da difficoltà economiche, dove questi trovano i conforti necessari e godono di un’assistenza ed un’educazione complete. Altre opere, già in programma, sono state attuate, tra le quali è stata data la precedenza a un centro di spiritualità e a un centro di accoglienza dei pellegrini. Il numero dei devoti al Volto Santo di Gesù è cresciuto enormemente nel tempo. Oggi questi affluiscono come pellegrini da tanti luoghi o,pur risiedendo in paesi lontani, si nutrono della stessa linfa devozionale. Il sogno di Madre Flora di diffondere Cristo nel mondo attraverso un grande Santuario si è già avverato, e si avvera ogni giorno in proporzioni che meravigliano: la compostezza della preghiera è resa sempre più fervida, più intensa, più ecclesiale, attraverso l’impegno pastorale profuso da tutti i sacerdoti che sul luogo esercitano generosamente la loro missione evangelizzatrice, e per la dedizione diuturna delle Piccole Ancelle di Cristo Re, animatrici costanti della liturgia, che trovano nella celebrazione del Volto Santo una corrispondenza piena alla loro spiritualità cristocentrica e regale, mentre professano un apostolato attento e fervoroso.
Una ampia “sala del pellegrino” è disponibile per quelli che provengono da luoghi lontani; possono usufruire della sala per consumare i loro pasti.
Le Piccole Ancelle di Cristo Re sono grate al Signore di averle fatte oggetto di elezione e chiamate ad annunciarlo in questo luogo di fede. Sono grate a Madre Flora per averle scelte, amate e per aver posto nelle loro mani una immensa ricchezza spirituale da custodire e far lievitare. Credono nel dono dello Spirito che illumina e santifica e, rese forti del Suo aiuto, si propongono di diventare strumenti di salvezza per gli uomini: cercatrici attente e solerti del Volto di Cristo e testimoni nel mondo del Suo amore e della Sua misericordia.