Santa Maria Apparente: La Luce della Madre nella Terra di Civitanova

FrancescoNews

In una campagna silenziosa, immersa nella semplicità del lavoro contadino, la Madre di Dio scelse un luogo nascosto per manifestare la sua misericordia e il suo amore per l’umanità: Civitanova Marche. Le apparizioni della Madonna a un umile contadino, Vico Salimbene, risalgono, secondo la tradizione, al 5 giugno del 1411, ma fonti antiche fanno pensare che il primo evento soprannaturale possa risalire addirittura al XII secolo.

La prima apparizione e l’acqua miracolosa

Mentre Vico stava arando la terra nei pressi del fiume Chienti, i suoi buoi si inginocchiarono improvvisamente. In quel punto, da terra, sgorgò dell’acqua. Era un segno. Ed era lì, tra le zolle, che Vico vide la Madonna. Lei si manifestava con luce sfolgorante, vestita di bianco, dolce come la rugiada del mattino. Le sue mani lo accarezzavano spiritualmente, il suo volto era sereno e il suo cuore, visibile, acceso d’amore. “Una Bellissima Signora”, raccontava Vico, che lo amava profondamente e gli parlava con tenerezza.

Il luogo dell’apparizione divenne da subito fonte di miracoli. L’acqua che zampillò da quella terra – ancora oggi detta “l’acqua di Santa Maria Apparente” – divenne simbolo di guarigione e benedizione. Studi successivi hanno rivelato la singolarità di quell’acqua, ricca di proprietà benefiche, paragonata da molti a quella di Lourdes. Le testimonianze raccolte parlano di madri che, bevendola, ricevettero il dono del latte per nutrire i propri figli, come avvenne nel 1952 per una donna di Rho, che dopo averla bevuta poté finalmente allattare il suo bambino. Ancora oggi, devoti da tutta Italia si recano lì per bere o portare con sé quell’acqua miracolosa.

Un’immagine achiropita e il muretto sacro

Le autorità ecclesiastiche e civili del tempo – il Magistrato, alcuni prelati e il popolo – si recarono sul luogo e lì, in un muretto poco elevato, ritrovarono un’effigie della Beata Vergine. Non era dipinta da mano umana: l’immagine apparve miracolosamente. Era vestita di bianco, con un lungo manto azzurro e una cintura d’oro. Il volto, dolce e sereno, irradiava luce. Si trattava di un’immagine achiropita, cioè “non dipinta da mano d’uomo”, segno ulteriore della presenza celeste.

L’apparizione della Vergine e l’effigie suscitarono un tale moto di devozione nel popolo che si decise di costruire una cappella nel luogo sacro. Tuttavia, Maria chiese espressamente – secondo quanto tramandato – che il muretto venisse lasciato com’era, come segno della sua volontà di essere venerata nella semplicità e nella verità, non tra ori e decori.

“Madre della Misericordia” tra fede e processioni

Le apparizioni divennero frequenti. Vico la vedeva spesso durante il lavoro nei campi, sempre nella luce, sempre dolce, sempre amorevole. “Era un giovane dolcissimo e tanto umile”, dice il documento, incapace persino di articolare bene la lingua, ma profondamente sensibile alle grazie di Dio. Maria lo scelse come suo messaggero: gli insegnava a pregare, gli rivelava i suoi desideri, gli confidava la sua vicinanza ai peccatori, agli ammalati, agli afflitti.

Maria stessa chiese che fosse istituita una festa il 5 giugno e che in quel giorno si portasse in processione la sua immagine. Le campane dovevano suonare a festa, il popolo doveva rallegrarsi, il luogo diveniva santo e benedetto dal Signore. La processione venne approvata ufficialmente dalle autorità ecclesiastiche e civili. Tra le grazie ottenute, la liberazione di Civitanova dalla peste, come promesso dalla Madonna se fosse sorto un santuario nel luogo delle apparizioni.

Un luogo vivo di fede e preghiera

Il santuario di Santa Maria Apparente divenne ben presto meta di pellegrinaggi da tutta Italia. Persino da Milano giungevano fedeli a piedi, portando offerte, canti, e invocazioni. Il santuario fu affidato alla custodia di sacerdoti e guardie speciali, e ogni categoria del popolo era coinvolta nel partecipare alla processione annuale.

Maria desiderava che “chiunque fosse andato lì a pregarla, a bere la sua acqua, a mettere Gesù al primo posto nella vita, avrebbe ricevuto benedizioni”. E chiese che il luogo diventasse un tempio aperto di fede e preghiera, dove accogliere tutti i pellegrini, dove guarigioni e conversioni sarebbero fiorite.

La testimonianza di Yolanda Ferretti

Nel Novecento, le apparizioni continuarono con Yolanda Ferretti, un’umile donna che ricevette nuove visioni della Madonna nel medesimo luogo. Yolanda confermò che la Vergine desiderava che il luogo rimanesse semplice, ma che fosse vissuto ogni giorno con preghiere, Messe, adorazione eucaristica. Nei suoi racconti, Maria appariva come “una Madonna luminosa, dolce come la rugiada del mattino”, piena di compassione per chi soffre. Disse: “Io sono la Madre della Misericordia. Qui ho posato il mio piede perché qui troveranno pace gli afflitti.” Parole che ancora oggi risuonano nella fede di chi si reca in pellegrinaggio alla Santa Casa.

Conclusione

Civitanova Marche non è solo un luogo geografico, ma un crocevia tra il Cielo e la terra, dove la Vergine Maria ha scelto di manifestarsi per amore del suo popolo. Il santuario di Santa Maria Apparente rimane ancora oggi un faro di speranza, un rifugio per gli afflitti, un luogo di miracoli silenziosi e di fede viva. In un tempo smarrito, Maria continua a chiamare i suoi figli alla preghiera, alla fiducia, all’amore per suo Figlio Gesù.

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