Miracolo Eucaristico di Buenos Aires – Argentina – 1992-1994-1996

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Cosa ci sta insegnando questo Natale 2020?

Il Santo Natale che ci apprestiamo a vivere non è uguale ai precedenti. Ha qualcosa che lo rende unico ed insolito allo stesso tempo.

Il senso della parola vita.

Ebbene sì, il 2020 è stato l’anno in cui abbiamo imparato a conoscere il Covid-19 e a conviverci. Non è stato un anno semplice da affrontare; infatti ha generato in noi paure, angosce, sofferenza, delusione per le nostre aspettative verso la Vita. Tuttavia ci ha fatto e ci sta facendo riscoprire proprio il Senso della parola Vita, il suo vero e profondo significato. La Vita è un Dono Immenso da parte di Dio, il nostro Creatore, che ci Ama di un Amore Infinito, ben oltre la nostra immaginazione. Dio ha deciso di incarnare il Suo Figlio Unigenito Gesù Cristo nel grembo di una dolce ed umile Vergine, che non ha esitato, nemmeno per un istante a dire il Suo Sì, il Suo Fiat, il Suo Eccomi a Dio e al progetto che aveva su di Lei. Maria, Gesù e Giuseppe sono il simbolo Sacro della Santa Famiglia, in cui ogni evento è vissuto secondo il Volere di Dio. Il pargoletto amabile Gesù viene a nascere in una grotta, al gelo. Eppure è il Re dei Re, Colui che dovrà salvare il Mondo.

Cosa ci sta insegnando questo periodo?

Dio ci fa capire che Gesù, il nostro Re, viene come ultimo degli ultimi, sottolineando l’ importanza dell’ Umiltà, che innalza i poveri e umilia i sapienti. Giuseppe, nonostante l’iniziale timore e sospetto accoglie questo Disegno Divino. Il Natale è il momento cruciale dell’anno, in cui Gesù nasce e vorrebbe rinascere anche nei nostri cuori, feriti, malati, senza speranza. L’attuale pandemia ci sta insegnando a proteggere e ad Apprezzare la Vita, ogni singolo istante che viviamo, che non è scontato, ma unico e irripetibile. Ci sta insegnando a rispettare la Sofferenza e a condividerla con i nostri fratelli e sorelle. Ci insegna che il Natale non è più consumismo, regali e feste, ma il Dono Vero è Gesù, che vuole entrare dolcemente nelle nostre Esistenze e nascere in noi. Lasciamoci quindi guidare da Gesù, avvicinandoci a Lui, come se quest’anno fosse Natale per la prima volta. Che il Signore possa essere fonte d’acqua viva dove ognuno di noi vada ad abbeverarsi, a trovare il conforto, il Sostegno, la Guida di cui ha bisogno. Che Gesù sia la Fonte dove trovare un Amore Immenso ed Incommensurabile. Sereno Natale a Tutti!

Chi è il nostro prossimo? Come possiamo amarlo?

Impariamo dal Vangelo

Gesù disse ai suoi discepoli: « Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri » (Gv 13,34).

Rispondendo alla domanda rivoltagli sul primo dei comandamenti, Gesù disse: « Il primo è: “Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l’unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. E il secondo è questo: “Amerai il prossimo tuo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più importante di questo » (Mc 12,29-31).

L’Apostolo san Paolo lo richiama: « Chi ama il suo simile ha adempiuto la legge. Infatti, il precetto: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non desiderare e qualsiasi altro comandamento, si riassume in queste parole: Amerai il prossimo tuo come te stesso. L’amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l’amore » (Rm 13,8-10).

Viviamo il Vangelo

Chi è il nostro prossimo? E’ colui che la vita ci mette vicino, quella persona che in questo momento ha bisogno di noi, della nostra attenzione, della nostra comprensione, del nostro aiuto. Tutti noi ogni giorno incontriamo molte persone, alcune però stanno vivendo delle difficoltà, alcune potrebbero trovare giovamento dal nostro intervento, ecco, quelle persone sono i nostri prossimi. Preghiamo per loro, facciamo qualcosa per loro.

“Avanti il prossimo” come diceva un grande Sacerdote, Padre Antonio Monieri.

Come possiamo amarlo? Per amare veramente occorre entrare nelle profondità del Vangelo, negli abissi del Cuore di Gesù. Impariamo giorno per giorno a creare un rapporto con nostro Padre, con il nostro Salvatore Gesù Cristo. Leggiamo il Vangelo, Adoriamo il Santissimo Sacramento, Preghiamo, facciamo del bene come meglio riusciamo e impariamo da Maria, senza dubbio vivendo in questo modo impareremo ad amare il nostro prossimo. Dimentichiamo le logiche del mondo, denudiamoci dei pesi della materia per correre più velocemente verso le braccia di Cristo.

Nessuno mangi questa carne senza prima adorarLa diceva Sant’Agostino

Chiediamo la Fede a nostro Padre

Sappiamo che la Fede è un Dono ineffabile di Dio, un regalo che il Signore è ansioso di distribuire a tutti i Suoi figli.

Dobbiamo solo saperlo chiedere!

Noi Cattolici crediamo che Cristo è il Pane disceso dal Cielo e deploriamo la sua Assenza Sacramentale tra le Chiese Cristiane di diversa denominazione, ma stiamo appena capendo che questo Pane non è rimasto tra noi solo “per essere mangiato”.

Diceva Sant’Agostino: “Nessuno mangi di questa Carne senza prima adorarLa… peccheremmo se non L’adorassimo”.

(tratto da: Cfr. “Enarrationes in Psalmos” – 98,9 CCL XXXIX 1385)

Impegniamoci, corriamo ad Adorare Gesù

Oggi o quanto prima, al massimo entro la settimana in corso, prendiamo l’impegno di andare a trovare il nostro Dio, il nostro Salvatore, il nostro Tutto, il nostro dispensatore di Grazie, Colui che più di chiunque altro ci ama.

Ci sta aspettando rinchiuso in una gabbia, aspetta di essere amato da noi, aspetta di entrare in comunione con noi. Andiamo da Lui.

Restiamo insieme a Lui.

Proponiamo in famiglia di andare a trovare Gesù nell’Eucarestia. Proponiamo la stessa cosa a qualche amico.

Troviamo tempo per tutto… se vogliamo possiamo trovare tempo per Adorare Gesù, sta aspettando noi.

Maria, un mistero d’umiltà, nel nascondimento si faceva conoscere da Dio

Dal Trattato della vera devozione a Maria

[1] Per mezzo della ss. Vergine Maria Gesù Cristo venne nel mondo, ancora per mezzo di lei deve regnare nel mondo. Maria è un mistero.

[2] Maria visse tanto nascosta da essere chiamata dallo Spirito Santo e dalla Chiesa Alma Mater, Madre nascosta e riservata. Fu così profondamente umile da non avere, sulla terra, attrattiva più forte e continua che di nascondersi a se stessa e ad ogni creatura per essere conosciuta da Dio solo.

[3] Per esaudirla nelle richieste che gli fece di tenerla nascosta, povera e umile, Dio si compiacque di non rivelarla quasi a nessuna creatura nel concepimento, nella nascita, nella vita, nei suoi misteri, nella risurrezione e nell’assunzione. I suoi stessi genitori non la conoscevano e gli angeli si chiedevano spesso l’un l’altro: «Chi è costei» . L’Altissimo infatti,l’occultava ai loro sguardi e, se lasciava trasparire qualcosa di lei, infinitamente di più era quanto teneva segreto.

fonte: «Trattato della vera devozione a Maria» di S. Luigi Maria Grignion de Montfort

Cosa impariamo da Maria, Maestra di Vita.

Ci mettiamo in mostra o preferiamo restare in disparte? Scegliamo i primi posti o gli ultimi? Cerchiamo di apparire o di essere? Nostra madre ci insegna che è bene coltivare l’umiltà. Impegniamoci a non voler primeggiare, a non voler avere sempre ragione.

Come possiamo essere umili?

Speriamo: Iniziamo dal desiderio dell’umiltà. Giorno per giorno possiamo camminare lungo il sentiero che ci porta a Maria, ad essere sempre più somiglianti a Lei.

Chiediamo aiuto: Invochiamo lo Spirito Santo: “Spirito di Dio, aiutami ad essere simile a Maria, aiutami ad essere umile come mia madre”

Impegniamoci: Ogni giorno prestiamo attenzione a non metterci in mostra, magari aspettiamo che sia l’altro a chiederci il suo parere, non imponiamo il nostro modo di pensare, cerchiamo di attrarre l’altro con il nostro comportamento più che con le parole.

Come possiamo relazionarci con Dio?

Maria nel suo nascondimento si intratteneva con Dio, parlava con Gesù, con nostro Padre, amava la Santissima Trinità con tutta se stessa. Impariamo da lei. Nel silenzio delle nostre case, adibiamo un luogo alla conversazione con Papà e Mamma. Parliamo con Loro pensando che sono realmente vicini a noi, pronti ad ascoltarci. Ci amano da morire e vogliono aiutarci, darci conforto. Raccontiamo Loro le nostre vicende quotidiane. Confidiamo in loro.

Realizzerai il luogo casalingo adibito alla preghiera? Lo hai già? Hai un altare dedicato a Maria e a Gesù?