Comunione Spirituale, conosciamola meglio

Comunione spirituale

Gesù mio, credo che Tu sei nel Santissimo Sacramento.
Ti amo sopra ogni cosa e Ti desidero nell’anima mia.
Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente,
vieni almeno spiritualmente nel mio cuore.
Come già venuto, io Ti abbraccio e tutto mi unisco a Te;
non permettere che io mi abbia mai a separare da Te.

Sant’Alfonso Maria de’ Liguori

Un’altra versione

Ai tuoi piedi, o mio Gesù,
mi prostro e ti offro il pentimento del mio cuore contrito
che si abissa nel suo nulla e nella Tua santa presenza.
Ti adoro nel Sacramento del Tuo amore,
desidero riceverti nella povera dimora
che ti offre il mio cuore.
In attesa della felicità della comunione sacramentale,
voglio possederti in spirito.
Vieni a me, o mio Gesù, che io venga da Te.
Possa il Tuo amore infiammare tutto il mio essere,
per la vita e per la morte.
Credo in Te, spero in Te, Ti amo.
Così sia.

Card. Rafael Merry del Val

Cos’è la Comunione spirituale?

Scrive sant’Alfonso Maria de’ Liguori nel suo Visite al Santissimo Sacramento e a Maria
Santissima, a proposito della Comunione spirituale: «La Comunione spirituale consiste,
secondo san Tommaso, in un desiderio ardente di ricevere Gesù sacramentato ed in un abbraccio
amoroso come già fosse ricevuto. Quanto poi siano gradite a Dio queste comunioni spirituali e
quante grazie egli per mezzo loro dispensi, il Signore lo diede ad intendere a quella sua serva
suor Paola Maresca fondatrice del monastero di Santa Caterina da Siena in Napoli, quando le
fece vedere, come si narra nella sua vita, due vasi preziosi, uno d’oro e l’altro d’argento; e le
disse che in quello d’oro Egli conservava le sue Comunioni sacramentali, e in quello d’argento
le sue Comunioni spirituali. Sopra tutto basta sapere che il santo Concilio di Trento molto loda
la Comunione spirituale ed anima i fedeli a praticarla. Perciò tutte le anime divote sogliono
spesso praticare questo santo esercizio della Comunione spirituale. Si esorta dunque chi desidera
avanzarsi nell’amore di Gesù Cristo a fare la Comunione spirituale almeno una volta in ogni
visita al Santissimo Sacramento ed in ogni Messa che si sente». Con Comunione spirituale si
intende una preghiera mediante la quale il fedele esprime il desiderio di unirsi a Cristo e di
ricevere Gesù-Eucaristia, pur senza prendere materialmente la Comunione sacramentale, cioè
l’Eucaristia in vero Corpo e vero Sangue di Cristo, nell’ostia consacrata. Per quanto
gli effetti della Comunione spirituale siano abbondanti, non giungono ad eguagliare quelli
della Comunione sacramentale, come sant’Alfonso chiarisce in modo esemplare.

Perché e quando la si fa?

Alla base della scelta di fare la Comunione spirituale può esserci l’impossibilità – materiale o
morale – da parte del fedele di ricevere la Comunione sacramentale. Rispetto alla
Comunione sacramentale, infatti, la Comunione spirituale può essere fatta ogni volta che il
fedele lo voglia e in qualsiasi momento della giornata o luogo. La Comunione spirituale è fra
le pratiche ascetiche e spirituali più fruttuose, diffuse ed antiche, come testimoniato da molti
santi e da esperienze mistiche. Fra i santi più noti legati alla pratica della Comunione spirituale
si annoverano Tommaso d’Aquino, Alfonso Maria de’ Liguori, Caterina da Siena, Margherita
Maria Alacoque
, Francesco di Sales, Giovanni Bosco e Josemaría Escrivá.

La Comunione spirituale sostituisce quella sacramentale?

Assolutamente no. La Comunione sacramentale è e rimane l’aspirazione e il nutrimento
indispensabile per ogni uomo. Scrive infatti San Tommaso d’Aquino che «la Comunione
sacramentale […] produce l’effetto del Sacramento più perfettamente del solo desiderio»,
che è proprio della Comunione spirituale. [cfr. Summa Theologiae, III, q. 80, art. 1, ad 3].

E’ necessario confessarsi per poter fare la Comunione Spirituale?

A differenza della Comunione sacramentale, la Comunione spirituale può essere fatta anche se
non si è pienamente in grazia di Dio. Scrive P. Angelo Bellon op, docente di teologia morale e
curatore del servizio “Un sacerdote risponde” su AmiciDomenicani.it: «Per goderne tutti i frutti,
è necessario essere in grazia di Dio. Il proposito di andarsi a confessare, unito al pentimento dei
peccati commessi, può essere già un segno che la grazia di Dio ci ha raggiunti, sebbene non si
sia ancora fatta la confessione sacramentale. In ogni caso, non è mai sbagliato farla. Il Signore
vede il desiderio dell’anima. È pratica buona e consigliata anche pregare per la Comunione
spirituale mentre ci si prepara a ricevere con il dovuto fervore e la giusta disposizione
la Comunione sacramentale». In ogni caso, se non si è impediti da un grave motivo di salute,
È OPPORTUNO – OLTRE CHE NECESSARIO – ACCOSTARSI QUANTO PRIMA AL
SACRAMENTO DELLA CONFESSIONE. A tale proposito ricordiamo che l’attuale
emergenza del “Coronavirus” preclude soltanto la partecipazione alla Messa, ma non costituisce
un impedimento alla Confessione: è possibile confessarsi ogni giorno, negli orari di disponibilità
dei sacerdoti, osservando naturalmente la distanza e le altre precauzioni di sicurezza indicate
dalle competenti Autorità.

Dove si riceve la Comunione spirituale?

Rispetto alla Comunione sacramentale, la Comunione spirituale ha la caratteristica di poter
essere fatta ogni qualvolta il fedele lo voglia e in qualsiasi luogo o momento della giornata.
Ciò detto, si deve prestare attenzione a non svalutare o svilire la Comunione spirituale, che
è comunque vera Comunione, sebbene imperfetta ed incompleta. Scrive di nuovo P. Angelo
Bellon op: «La Comunione spirituale può essere fatta ovunque, anche se per godere frutti più
abbondanti è necessario un certo raccoglimento e stabilire una vera comunione di pensieri e di
affetti col Signore. È vero che si può fare anche in un istante e quante volte si vuole, ma in ogni
caso deve essere vera Comunione, vale a dire fusione del nostro io con il Suo, dei nostri
pensieri e dei nostri affetti con i Suoi. Deve essere un momento santificante e non un fatto
magico. Ottimo metodo di fare la Comunione spirituale è quello di unirla all’ascolto della
Parola del Signore, e cioè nella meditazione. Ma nella meditazione e soprattutto nella
contemplazione si attua la Comunione spirituale senza esprimere delle formule particolari. La
si vive senza pensare di porre l’atto. Molti fanno la Comunione spirituale quando ricevono
la benedizione eucaristica. Ottima occasione per una Comunione spirituale è ovviamente anche
un momento di Adorazione Eucaristica fatta seriamente, anche online tramite webcam in
diretta». La stessa Celebrazione eucaristica, dunque, seguita con fede e raccoglimento interiore
ed esteriore (anche via web o tv), può presentarsi come un’occasione propizia per fare la
Comunione spirituale.

Cosa dire? Come pregare?

Il Cristianesimo non è religione di “formule magiche”. Non esiste perciò uno speciale “insieme
di parole” che possa darci garanzia di ottenere la Comunione spirituale. Esistono diverse formule
verbali di Comunione spirituale che devono però essere accolte come spunto di riflessione
personale e veicolo del desiderio di unirsi a Cristo e di ricevere Gesù-Eucaristia. Per questo
non c’è formula che dia più garanzie di un’altra, anzi spesso domandando con parole proprie o
con elevazioni del cuore o della mente si ottengono i maggiori effetti spirituali, che sempre
dipendono anche dalle disposizioni di fede interiore. Tra le formule più diffuse esiste, appunto,
quella riportata sopra, in apertura.